mercoledì 4 dicembre 2013

Aujourd’hui la recette proposée est le savarin, un délicieux biscuit à bon goût de rhum et accompagné de chantilly.




Temps de préparation : 20 minutes
Temps de cuisson : 45 minutes
Puissance du four : 180°C (Th 6)



Ingrédients :

- 6 cuillère à soupe de farine
- 6 cuillère à soupe de sucre
- 6 cuillère à soupe de lait
- 6 cuillère à soupe d’huile
- 2 oeufs
- 1 sachet de levure chimique

- rhum
- 2 sachets de sucre vanille

Savarin

Savarin


Préparation :

Préchauffer le four à 180°C (Th 6)

Mélanger la farine, la levure et le sucre. Rajouter le lait, l’huile et les 2 oeufs.

Verser la pâte dans un moule à savarin
beurré.

Enfournée 45 minutes à 180°C (Th 6).

Laisser refroidir le savarin.

Mélanger 2 verres d’eau avec 1 verre de rhum et rajouter 2 sachets de sucre vanille.
Imbiber le savarin de ce mélange.

Accompagner ce gâteau de chantilly.


08:43 Passeggiando in frigorifero

Aujourd’hui la recette proposée est le savarin, un délicieux biscuit à bon goût de rhum et accompagné de chantilly.




Temps de préparation : 20 minutes
Temps de cuisson : 45 minutes
Puissance du four : 180°C (Th 6)



Ingrédients :

- 6 cuillère à soupe de farine
- 6 cuillère à soupe de sucre
- 6 cuillère à soupe de lait
- 6 cuillère à soupe d’huile
- 2 oeufs
- 1 sachet de levure chimique

- rhum
- 2 sachets de sucre vanille

Savarin

Savarin


Préparation :

Préchauffer le four à 180°C (Th 6)

Mélanger la farine, la levure et le sucre. Rajouter le lait, l’huile et les 2 oeufs.

Verser la pâte dans un moule à savarin
beurré.

Enfournée 45 minutes à 180°C (Th 6).

Laisser refroidir le savarin.

Mélanger 2 verres d’eau avec 1 verre de rhum et rajouter 2 sachets de sucre vanille.
Imbiber le savarin de ce mélange.

Accompagner ce gâteau de chantilly.


mercoledì 23 ottobre 2013


Questa è un'arte che mi diverte. C'è un alone di stregoneria in tutta la cucina; la scelta di ingredienti, il modo in cui vengono mescolati, grattugiati, sciolti, le infusioni e come si insaporiscono , le ricette prese da vecchi libri , gli utensili tradizionali- il pestello e il mortaio, gli stessi con cui mia madre preparava l'incenso, adibiti a uno scopo più domestico, le spezie e gli aromi che perdono la loro raffinatezza e lasciano il posto a una magia più primitiva e sensuale. È quella specie di fugacità di tutto ciò che mi delizia: tanta cura amorevole, tanta abilità e spensieratezza riposte in un piacere che dura solo un momento
Ho amato tanti film, ma ce ne sono due in particolare che hanno la mia essenza, che sono cuciti addosso a me e alle mie abitudini, alcuni affini pensieri.
Il primo è Chocolat, dal mio amato libro in assoluto.
Da questo libro/film ho tratto la mia essenza: La Magia del Vento.
Volubile, lunatica, mutevole. Come il Vento, incline ai cambiamenti anche se turbano la mia quotidianità, il posto dove affronto qualsiasi cosa esso mi porti, qualsiasi cambio di direzione, sposto le vele al mio veliero.
E poi c'è la Magia. che da sempre mi caratterizza. Fin da bambina sono cresciuta nella cantina della nonna paterna e ho imparato  in tutti questi anni, gli "incantesimi", i modi di tramutare la cattiva ventura in buona sorte semplicemente vedendo il bicchiere mezzo pieno,   le superstizioni e le parole segrete e sussurrate. Amo questo aspetto viscerale, passionale e tradizionale della mia indole...mi lega alle mie radici, alla mia terra...e ne sono fiera. Fiera d'essere un pò strega, un pò sognatrice bohemièn, lontana dalla mediocrità.
E poi adoro cucinare con amore, dedizione e creatività...soprattutto torte...e poi c'è la cioccolata...il mio preferito è il cioccolato fondente...fiero, forte, deciso, pungente...e il cioccolato bianco...dolce, trasparente, romantico. Proprio i miei due lati, il mio fuori e il mio dentro.
Il cioccolato al latte, decisamente non fa per me....
Sono molto legata a questo film perchè descrive la mia indole indomita, irrefrenabile, ribelle.
Chi lo ferma il Vento? Ci sono le dighe e gli ombrelli per l'acqua, per la pioggia, l'acqua stessa per spegnere un incendio....ma il Vento non lo fermeranno mai.






21:35 Passeggiando in frigorifero

Questa è un'arte che mi diverte. C'è un alone di stregoneria in tutta la cucina; la scelta di ingredienti, il modo in cui vengono mescolati, grattugiati, sciolti, le infusioni e come si insaporiscono , le ricette prese da vecchi libri , gli utensili tradizionali- il pestello e il mortaio, gli stessi con cui mia madre preparava l'incenso, adibiti a uno scopo più domestico, le spezie e gli aromi che perdono la loro raffinatezza e lasciano il posto a una magia più primitiva e sensuale. È quella specie di fugacità di tutto ciò che mi delizia: tanta cura amorevole, tanta abilità e spensieratezza riposte in un piacere che dura solo un momento
Ho amato tanti film, ma ce ne sono due in particolare che hanno la mia essenza, che sono cuciti addosso a me e alle mie abitudini, alcuni affini pensieri.
Il primo è Chocolat, dal mio amato libro in assoluto.
Da questo libro/film ho tratto la mia essenza: La Magia del Vento.
Volubile, lunatica, mutevole. Come il Vento, incline ai cambiamenti anche se turbano la mia quotidianità, il posto dove affronto qualsiasi cosa esso mi porti, qualsiasi cambio di direzione, sposto le vele al mio veliero.
E poi c'è la Magia. che da sempre mi caratterizza. Fin da bambina sono cresciuta nella cantina della nonna paterna e ho imparato  in tutti questi anni, gli "incantesimi", i modi di tramutare la cattiva ventura in buona sorte semplicemente vedendo il bicchiere mezzo pieno,   le superstizioni e le parole segrete e sussurrate. Amo questo aspetto viscerale, passionale e tradizionale della mia indole...mi lega alle mie radici, alla mia terra...e ne sono fiera. Fiera d'essere un pò strega, un pò sognatrice bohemièn, lontana dalla mediocrità.
E poi adoro cucinare con amore, dedizione e creatività...soprattutto torte...e poi c'è la cioccolata...il mio preferito è il cioccolato fondente...fiero, forte, deciso, pungente...e il cioccolato bianco...dolce, trasparente, romantico. Proprio i miei due lati, il mio fuori e il mio dentro.
Il cioccolato al latte, decisamente non fa per me....
Sono molto legata a questo film perchè descrive la mia indole indomita, irrefrenabile, ribelle.
Chi lo ferma il Vento? Ci sono le dighe e gli ombrelli per l'acqua, per la pioggia, l'acqua stessa per spegnere un incendio....ma il Vento non lo fermeranno mai.






domenica 6 ottobre 2013


Seduta a legger di antichi cavalieri e saghe d’altri tempi, 
Fritto bussa alla tua porta senza attender risposta. 
S’infiltra e ti coinvolge, ti abbraccia e ti bisbiglia di prender la stoviglia e andar a rubacchiar. 
Saltella la polpetta, sorride alla vicina, nell’olio tonda e bella, gioca con la bollicina.
 Mentre allunghi la forchetta, la cucchiara spunta in fretta, ti colpisce sulla mano a sventar il furto villano.
 Irresistibile delizia, che tenta pure i re, in casa coi parenti oppure in amicizia. 
Crocca il bel boccone, dorato e profumato,
 rivela un cuore morbido che stuzzica il ghiottone. 
E quando l’hai mangiato ti fa sentire meglio, in barba a quel dottore e al suo buon consiglio. 
Un’altra e un’altra ancora, 
finché la zia Maria, da saggia cuciniera, mette a tavola il finocchio e invita a sgranocchiar.
 “Sgrassa tutto, pure le pentole!” ti dice consigliera,
 ma il Fritto ti richiama, ti coccola e sussurra
 “Non sentire la megera, mangia tutta la zuppiera!”.





03:36 Passeggiando in frigorifero

Seduta a legger di antichi cavalieri e saghe d’altri tempi, 
Fritto bussa alla tua porta senza attender risposta. 
S’infiltra e ti coinvolge, ti abbraccia e ti bisbiglia di prender la stoviglia e andar a rubacchiar. 
Saltella la polpetta, sorride alla vicina, nell’olio tonda e bella, gioca con la bollicina.
 Mentre allunghi la forchetta, la cucchiara spunta in fretta, ti colpisce sulla mano a sventar il furto villano.
 Irresistibile delizia, che tenta pure i re, in casa coi parenti oppure in amicizia. 
Crocca il bel boccone, dorato e profumato,
 rivela un cuore morbido che stuzzica il ghiottone. 
E quando l’hai mangiato ti fa sentire meglio, in barba a quel dottore e al suo buon consiglio. 
Un’altra e un’altra ancora, 
finché la zia Maria, da saggia cuciniera, mette a tavola il finocchio e invita a sgranocchiar.
 “Sgrassa tutto, pure le pentole!” ti dice consigliera,
 ma il Fritto ti richiama, ti coccola e sussurra
 “Non sentire la megera, mangia tutta la zuppiera!”.





venerdì 4 ottobre 2013


il pane è vita, non vi è nulla di più buono del pane;

si può vivere senza mangiare l’aragosta, le ostriche

o il paté di fegato d’oca,  ma  senza il pane…..

no,   sarebbe rinnnegare le radici,  perdere una

parte della nostra identità, il pane  è il filo  invisibile

che   accomuna le etnie;

com’è bello fare il pane! amalgamare gli ingredienti

con le mani, non provo il desiderio di possedere una

impastatrice, mi priverebbe della piacevole sensazione

di sentire la pasta diventare soffice, vellutata;

e  poi preparare  la legna…….seguire la lievitazione……

infornare   e  attendere  che il più buon profumo del

mondo si spanda  oltre al piazzale, avvolga il prato

e l’ortino,   si  sposi  con il profumo delle rose……..






12:43 Passeggiando in frigorifero


il pane è vita, non vi è nulla di più buono del pane;

si può vivere senza mangiare l’aragosta, le ostriche

o il paté di fegato d’oca,  ma  senza il pane…..

no,   sarebbe rinnnegare le radici,  perdere una

parte della nostra identità, il pane  è il filo  invisibile

che   accomuna le etnie;

com’è bello fare il pane! amalgamare gli ingredienti

con le mani, non provo il desiderio di possedere una

impastatrice, mi priverebbe della piacevole sensazione

di sentire la pasta diventare soffice, vellutata;

e  poi preparare  la legna…….seguire la lievitazione……

infornare   e  attendere  che il più buon profumo del

mondo si spanda  oltre al piazzale, avvolga il prato

e l’ortino,   si  sposi  con il profumo delle rose……..






domenica 29 settembre 2013

Ricetta
485 g di farina "00"
200 g di zucchero semolato
200 g di  burro morbido
65 g di amido di mais ( Maizena )
85 g di uova intere
40 g di panna fresca
20 g di sciroppo di glucosio
2 g di sale
4 g di lievito per dolci
1 baccello di vaniglia
Lavorate nella planetaria burro, zucchero e glucosio, dopo poco aggiungete le uova, la panna il sale e la vaniglia. Lavorate fino a quando non si sarà formata una bella crema. A questo punto aggiungete la farina, l'amido e il lievito. Lavorate fino a quando non si formerà una palla.
Prendete l'impasto, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare in frigo per 30 minuti.
Riprendete l'impasto e stendetelo ad uno spessore di 1 cm. Ricavate dei biscotti tondi, e poi fate un foro al centro con una formina più piccola ( io ho utilizzato quell'arnese con cui si elimina il torsolo dalla mela). Man mano che fate i biscotti trasferiteli su una teglia da forno rivestita di carta.
Infornate
12:55 Passeggiando in frigorifero
Ricetta
485 g di farina "00"
200 g di zucchero semolato
200 g di  burro morbido
65 g di amido di mais ( Maizena )
85 g di uova intere
40 g di panna fresca
20 g di sciroppo di glucosio
2 g di sale
4 g di lievito per dolci
1 baccello di vaniglia
Lavorate nella planetaria burro, zucchero e glucosio, dopo poco aggiungete le uova, la panna il sale e la vaniglia. Lavorate fino a quando non si sarà formata una bella crema. A questo punto aggiungete la farina, l'amido e il lievito. Lavorate fino a quando non si formerà una palla.
Prendete l'impasto, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare in frigo per 30 minuti.
Riprendete l'impasto e stendetelo ad uno spessore di 1 cm. Ricavate dei biscotti tondi, e poi fate un foro al centro con una formina più piccola ( io ho utilizzato quell'arnese con cui si elimina il torsolo dalla mela). Man mano che fate i biscotti trasferiteli su una teglia da forno rivestita di carta.
Infornate

lunedì 23 settembre 2013

BISCOTTI AL BURRO GLASSATI AL CIOCCOLATO FONDENTE E GIUANDUIA

Ingredienti (per 2 teglie di biscotti):

- 430 g di farina 00
- 70 g di farina di mandorle (se non l'avete sostituitela con l'amido di mais o la frumina)
- 2 uova
- 180 g di zucchero a velo
- 250 g di burro a pomata
- 1 bustina di vanillina (meglio se i semi di vaniglia)
- 1 pizzico di sale
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- cioccolato fondente e gianduia per glassare


Procedimento:

In un recipiente montate a crema il burro fatto ammorbidire a temperatura ambiente con lo zucchero a velo e la vanillina.
Quando sarà diventato bello cremoso aggiungete le uova e continuate a montare il composto con le fruste elettriche.
Quando sarà ben amalgamato togliete le fruste e aggiungete le farine poco per volta e amalgamate il composto con una spatola o un cucchiaio.
Aggiungete infine il pizzico di sale e il cucchiaino di lievito.
Trasferite il composto in una sac a poche con beccuccio a stella e su una placca da forno rivestita di carta forno formate i vostri biscottini.
Infornate a 175° per 15 minuti.
Fateli raffreddare ed intingete le estremità nel cioccolato fuso, quindi trasferite i biscotti su una gratella per far solidificare il cioccolato.

*Usate sempre una gratella in acciaio, in modo che quando la laverete non formerà ruggine.





** Di solito tutti i biscotti appena sfornati sono piuttosto morbidi, alcuni tipi, come questi al burro, sembrano addirittura un po' crudi, non vi impressionate, è normale che sia così.
Acquisteranno consistenza e friabilità raffreddandosi.
Quindi seguite attentamente e scrupolosamente le indicazioni di tempo e grado per quanto riguarda la cottura, non fate come me che la prima volta vedendoli pallidi e troppo morbidi li ho fatti cuocere un pò in più e mi son venuti degli "spaccadenti" 

Et voilà, i biscotti al burro glassati al cioccolato fondente e gianduia sono pronti! Buon appetito e buona domenica a tutti! 


21:17 Passeggiando in frigorifero
BISCOTTI AL BURRO GLASSATI AL CIOCCOLATO FONDENTE E GIUANDUIA

Ingredienti (per 2 teglie di biscotti):

- 430 g di farina 00
- 70 g di farina di mandorle (se non l'avete sostituitela con l'amido di mais o la frumina)
- 2 uova
- 180 g di zucchero a velo
- 250 g di burro a pomata
- 1 bustina di vanillina (meglio se i semi di vaniglia)
- 1 pizzico di sale
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- cioccolato fondente e gianduia per glassare


Procedimento:

In un recipiente montate a crema il burro fatto ammorbidire a temperatura ambiente con lo zucchero a velo e la vanillina.
Quando sarà diventato bello cremoso aggiungete le uova e continuate a montare il composto con le fruste elettriche.
Quando sarà ben amalgamato togliete le fruste e aggiungete le farine poco per volta e amalgamate il composto con una spatola o un cucchiaio.
Aggiungete infine il pizzico di sale e il cucchiaino di lievito.
Trasferite il composto in una sac a poche con beccuccio a stella e su una placca da forno rivestita di carta forno formate i vostri biscottini.
Infornate a 175° per 15 minuti.
Fateli raffreddare ed intingete le estremità nel cioccolato fuso, quindi trasferite i biscotti su una gratella per far solidificare il cioccolato.

*Usate sempre una gratella in acciaio, in modo che quando la laverete non formerà ruggine.





** Di solito tutti i biscotti appena sfornati sono piuttosto morbidi, alcuni tipi, come questi al burro, sembrano addirittura un po' crudi, non vi impressionate, è normale che sia così.
Acquisteranno consistenza e friabilità raffreddandosi.
Quindi seguite attentamente e scrupolosamente le indicazioni di tempo e grado per quanto riguarda la cottura, non fate come me che la prima volta vedendoli pallidi e troppo morbidi li ho fatti cuocere un pò in più e mi son venuti degli "spaccadenti" 

Et voilà, i biscotti al burro glassati al cioccolato fondente e gianduia sono pronti! Buon appetito e buona domenica a tutti! 


sabato 21 settembre 2013

Torta di nocciole

guardando fuori dalla finestra si direbbe primo giorno d'autunno. E per onorare l'autunno ritardatario ieri mattina, come vi avevo detto, ho infornato di buon ora una torta di nocciole.Ok ok: non è tutta farina del mio sacco. L'idea l'ho scopiazzata da uno dei tanti (ssimi ) libri di cucina che sostano in casa mia, ma l'ho rielabrata per renderla più leggerina.



Ingredienti
100 gr di farina
50 gr di zucchero
30 gr di margarina ( avrei potuto mettere anche burro )
40 gr di nocciole tostate
1 bel cucchiaino di lievito
una tazzina di caffe.


Preparazione.
Setacciate il lievito con la farina; aggiungete la margarina sciolta e lo zucchero, quindi le nocciole tostate e tritate finemente nel mixer ( ammetto: io ho mescolato tutto nel mixer ).
Aggiugete il caffè e mescolate fino ad ottenere una pastella liscia e semidensa.
Quindi versate il composto in una tortiera imburrata e cosparsa di zucchero ( o di pangrattato) e via in forno a 180° per 30' circa.
E' abbastanza leggera: rispetto a quelle torte piene di burro, uova lo è sicuramente.
Divina da sola, da pucciare nel caffè o da accompagnare a crema inglese o gelato

20:43 Passeggiando in frigorifero

Torta di nocciole

guardando fuori dalla finestra si direbbe primo giorno d'autunno. E per onorare l'autunno ritardatario ieri mattina, come vi avevo detto, ho infornato di buon ora una torta di nocciole.Ok ok: non è tutta farina del mio sacco. L'idea l'ho scopiazzata da uno dei tanti (ssimi ) libri di cucina che sostano in casa mia, ma l'ho rielabrata per renderla più leggerina.



Ingredienti
100 gr di farina
50 gr di zucchero
30 gr di margarina ( avrei potuto mettere anche burro )
40 gr di nocciole tostate
1 bel cucchiaino di lievito
una tazzina di caffe.


Preparazione.
Setacciate il lievito con la farina; aggiungete la margarina sciolta e lo zucchero, quindi le nocciole tostate e tritate finemente nel mixer ( ammetto: io ho mescolato tutto nel mixer ).
Aggiugete il caffè e mescolate fino ad ottenere una pastella liscia e semidensa.
Quindi versate il composto in una tortiera imburrata e cosparsa di zucchero ( o di pangrattato) e via in forno a 180° per 30' circa.
E' abbastanza leggera: rispetto a quelle torte piene di burro, uova lo è sicuramente.
Divina da sola, da pucciare nel caffè o da accompagnare a crema inglese o gelato

sabato 14 settembre 2013


La torta ai fichi e limone è un dolce goloso e originale realizzato con una base di pasta frolla farcita con uno strato di confettura ai fichi e uno di torta al limone. Avete capito bene, si tratta di una torta al limone cotta all’interno della pasta frolla! Se poi ci aggiungete che i fichi del mio albero non aspettavano altro che essere raccolti.....

 ricapitolando la base più consistente di pasta frolla, un ripieno quasi cremoso tanto era soffice e un profumo di limone in tutta la casa! Provare per credere 
PROCEDIMENTO passo per passo
Preparate la pasta frolla: nella ciotola del mixer versate la farina, il lievito, il latte, lo zucchero, il sale, la scorza grattugiata, l’uovo, il burro a temperatura ambiente. Impastate a velocità media fino a ottenere una massa liscia e omogenea. Avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in frigorifero per 30 minuti. Nel frattempo, separate gli albumi dai tuorli e sbattete questi ultimi in una terrina insieme allo zucchero, aggiungete la farina setacciata con il lievito, l’olio, il succo di limone e la scorza grattugiata.
Montate gli albumi a neve ferma e incorporateli delicatamente al composto mescolando dal basso verso l’alto per incorporare aria. Foderate uno stampo per crostata da 32 cm con la pasta preparata (non preoccupatevi se tenderà a rompersi, vi basterà unirla con le mani direttamente nello stampo). Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e distribuitevi un velo di confettura di fichi.
Versate quindi l’impasto al limone sulla confettura, livellate bene e infornate a 180° per almeno 45 minuti.
A cottura ultimata, sfornate, lasciate raffreddare e spolverizzate con lo zucchero a velo. Se preferite, decorate la torta ai fichi e limone con fettine di fichi freschi.







05:26 Passeggiando in frigorifero

La torta ai fichi e limone è un dolce goloso e originale realizzato con una base di pasta frolla farcita con uno strato di confettura ai fichi e uno di torta al limone. Avete capito bene, si tratta di una torta al limone cotta all’interno della pasta frolla! Se poi ci aggiungete che i fichi del mio albero non aspettavano altro che essere raccolti.....

 ricapitolando la base più consistente di pasta frolla, un ripieno quasi cremoso tanto era soffice e un profumo di limone in tutta la casa! Provare per credere 
PROCEDIMENTO passo per passo
Preparate la pasta frolla: nella ciotola del mixer versate la farina, il lievito, il latte, lo zucchero, il sale, la scorza grattugiata, l’uovo, il burro a temperatura ambiente. Impastate a velocità media fino a ottenere una massa liscia e omogenea. Avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in frigorifero per 30 minuti. Nel frattempo, separate gli albumi dai tuorli e sbattete questi ultimi in una terrina insieme allo zucchero, aggiungete la farina setacciata con il lievito, l’olio, il succo di limone e la scorza grattugiata.
Montate gli albumi a neve ferma e incorporateli delicatamente al composto mescolando dal basso verso l’alto per incorporare aria. Foderate uno stampo per crostata da 32 cm con la pasta preparata (non preoccupatevi se tenderà a rompersi, vi basterà unirla con le mani direttamente nello stampo). Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e distribuitevi un velo di confettura di fichi.
Versate quindi l’impasto al limone sulla confettura, livellate bene e infornate a 180° per almeno 45 minuti.
A cottura ultimata, sfornate, lasciate raffreddare e spolverizzate con lo zucchero a velo. Se preferite, decorate la torta ai fichi e limone con fettine di fichi freschi.







martedì 10 settembre 2013




Ingredienti per 12 frollini:

- 350 g di farina bianca
- 150 g di zucchero
- 2 uova
- 100 g di burro
- 1 bustina di lievito
- 1 pizzico di sale





  • Preriscaldare il forno a 190°. Mescolare la farina con lo zucchero, uova e un pizzico di sale




  • Aggiungere il burro a temperatura ambiente. Impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo



  • Formare delle ciambelline come in foto e spennellarle con il tuorlo d'uovo. Disporle su una teglia ricoperta da carta da forno. Cuocerle a 190° per 20 minuti


22:47 Passeggiando in frigorifero



Ingredienti per 12 frollini:

- 350 g di farina bianca
- 150 g di zucchero
- 2 uova
- 100 g di burro
- 1 bustina di lievito
- 1 pizzico di sale





  • Preriscaldare il forno a 190°. Mescolare la farina con lo zucchero, uova e un pizzico di sale




  • Aggiungere il burro a temperatura ambiente. Impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo



  • Formare delle ciambelline come in foto e spennellarle con il tuorlo d'uovo. Disporle su una teglia ricoperta da carta da forno. Cuocerle a 190° per 20 minuti


lunedì 9 settembre 2013



Questo è il classico dei classici,dei dolci tipici Dell'Alto Adige con le mele i pinoli la cannella... D'inverno consiglio di servirlo con una buona quantità di panna montata, d'estate invece accompagnato da una pallina di gelato alla vaniglia. Ancora meglio se il dolce è ancora tiepido, così il gelato si scioglie leggermente e forma una bella cremina.
Ecco



Se non volete preparare la base da zero potete tranquillamente comprare della pasta sfoglia al supermercato. 
Qui trovate la ricetta dell'impasto tradizionale dello strudel, che niente ha a che vedere con la sfoglia. 

per la pasta

100 ml di acqua
300 g farina
1 uovo
1pizzico di sale
3 cucchiai d'olio

per il ripieno
ca. 800 g di mele sbucciate e tagliate a fette
2 cucchiai di rum
50 g di pangrattato
50 g di zucchero
40 g di uva sultanina
30 g di pinoli
½ cucchiaio di cannella
50 g di burro
1 punta di coltello di chiodi di garofano in polvere


1. Setacciate la farina in una fontana, aggiungete l'acqua, il pizzico di sale, l'uovo e l'olio.

2. Lavorate l'impasto fino a ottenere una palla liscia e omogenea. Lasciate riposare coperta di pellicola per una mezz'ora a temperatura ambiente.

3. Mettete la palla di pasta su un canovaccio pulito e infarinato. Tirate la sfoglia, in forma rettangolare, tanto finemente che sia possibile leggervi il giornale in trasparenza ;)

4. Coprite con un altro canovaccio e lasciate riposare altri 10 minuti. 

5. Preparate il ripieno: sbucciate e tagliete le mele a fettine. In una padella fate sciogliere il burro, versateci il pangrattato e fate tostare. Aggiungete le mele, le spezie, uvetta e zucchero e lasciate sul fuoco un paio di minuti. Lasciate freddare.

6. Distribuite poi il ripieno sulla pasta lasciando liberi un paio di cm ai lati. Con l'aiuto del canovaccio arrotolate lo strudel più volte su se stesso dal lato lungo. Tagliate i bordi e i lati, le parti più spesse, e sigillate lo strudel. Spennellate con burro fuso e cuoceta a 180 °C per mezz'ora circa.


06:15 Passeggiando in frigorifero


Questo è il classico dei classici,dei dolci tipici Dell'Alto Adige con le mele i pinoli la cannella... D'inverno consiglio di servirlo con una buona quantità di panna montata, d'estate invece accompagnato da una pallina di gelato alla vaniglia. Ancora meglio se il dolce è ancora tiepido, così il gelato si scioglie leggermente e forma una bella cremina.
Ecco



Se non volete preparare la base da zero potete tranquillamente comprare della pasta sfoglia al supermercato. 
Qui trovate la ricetta dell'impasto tradizionale dello strudel, che niente ha a che vedere con la sfoglia. 

per la pasta

100 ml di acqua
300 g farina
1 uovo
1pizzico di sale
3 cucchiai d'olio

per il ripieno
ca. 800 g di mele sbucciate e tagliate a fette
2 cucchiai di rum
50 g di pangrattato
50 g di zucchero
40 g di uva sultanina
30 g di pinoli
½ cucchiaio di cannella
50 g di burro
1 punta di coltello di chiodi di garofano in polvere


1. Setacciate la farina in una fontana, aggiungete l'acqua, il pizzico di sale, l'uovo e l'olio.

2. Lavorate l'impasto fino a ottenere una palla liscia e omogenea. Lasciate riposare coperta di pellicola per una mezz'ora a temperatura ambiente.

3. Mettete la palla di pasta su un canovaccio pulito e infarinato. Tirate la sfoglia, in forma rettangolare, tanto finemente che sia possibile leggervi il giornale in trasparenza ;)

4. Coprite con un altro canovaccio e lasciate riposare altri 10 minuti. 

5. Preparate il ripieno: sbucciate e tagliete le mele a fettine. In una padella fate sciogliere il burro, versateci il pangrattato e fate tostare. Aggiungete le mele, le spezie, uvetta e zucchero e lasciate sul fuoco un paio di minuti. Lasciate freddare.

6. Distribuite poi il ripieno sulla pasta lasciando liberi un paio di cm ai lati. Con l'aiuto del canovaccio arrotolate lo strudel più volte su se stesso dal lato lungo. Tagliate i bordi e i lati, le parti più spesse, e sigillate lo strudel. Spennellate con burro fuso e cuoceta a 180 °C per mezz'ora circa.


sabato 7 settembre 2013

Finger food
Un tempo “mangiare con le mani” era la normalità, poi le regole e le norme legate alla buona educazione e al galateo hanno allontanato dalle nostre tavole questa norma di approcciarsi al cibo, che in realtà è insita in noi in modo ancestrale e dunque antichissimo. Come spesso accade molte cose dal passato tornano, a volte con vesti quasi nuove e soprattutto con nomi anglosassoni che fanno molta tendenza ed eco modaiolo, ma che in realtà ci appartengono più di quanto non crediamo: il finger food ne è un esempio lampante.

Piatto di bruschette
Il mangiare con le mani è tornato da un po’ di tempo a questa parte alla ribalta, innescando menù preparati da chef di fama internazionale che riescono a creare con pochi ingredienti delle pietanze adatte a esser consumate solo ed esclusivamente con le mani. Ovviamente una moda che ha un forte richiamo soprattutto tra i giovani, ma in realtà banchetti e feste possono essere un momento ideale per trovare in bella vista dei cibi preparati in questo modo, cioè piccole tartine, mini bruschette e così via. A proposito proprio in Umbria e Toscana il finger food non si è mai del tutto estinto, basti pensare alle saporite e gustose bruschette con sano olio extravergine di oliva, aglio, pomodoro fresco e assolutamente mediterraneo, capperi, origano, basilico. E' comunque possibile trovare cibi alla “portata di mano” anche in altre regioni, ad esempio in Liguria le saporitissime focaccine e schiacce, in Campania i fritti, in Sicilia gli arancini: tutto cibo pronto per essere consumato in piedi e senza posate.
Questa moda è in realtà presente anche all’estero, in paesi quali la Grecia, la Spagna, il Messico, dove lungo le strade, anche quelle meno turistiche, sono presenti carretti e negozi ambulanti che vendono cibi tipici da mangiare con le mani.
Finger food

Dagli esperti di gastronomia arrivano poi dei dettami da seguire in caso si voglia preparare ad arte un cibo da consumare con le mani. Prima di tutto si devono rispettare delle particolari dimensioni, in altre parole delle piccole e facili porzioni, quasi da mangiare in un solo boccone, facili da prendere in mano e che non perdano i “pezzi”.
Gli alimenti definiti finger food sono in genere salati. Gli ingredienti impiegati per preparare questi cibi potranno essere accostati a seconda dei gusti, ad esempio creando dei particolari contrasti, oppure unendo cibi simili tra loro per gusto, aroma e profumo, rispettando di più le classiche tradizioni. Devono essere facili e veloci da preparare e devono donare a chi li consuma una completezza di gusto, facile da raggiungere unendo anche solo tre ingredienti, senza esagerare con mix strani e complessi.
Come non parlare poi oltre che del gusto e dell’olfatto, anche della vista? Il finger food deve essere bello esteticamente, accattivante, invitante, attirare l’occhio prima ancora che le papille.

E’ possibile organizzare soltanto un aperitivo con il finger food, ma è anche possibile, con un pizzico di fantasia e dibravura, partire dall’antipasto e arrivare al dolce. In questo modo i vostri ospiti saranno sicuramente stupiti,

Finger food party

trovandosi di fronte una tavola imbandita con cibo minuto, simpatico e profumato e senza forchette e coltelli da usare, ma solo piattini, bicchieri e fazzoletti di carta.

Finger food

Potrebbe essere anche un’idea per una festa in una casa di campagna o vacanza in generale, dove una cena classica si può trasformare in qualcosa di diverso e nuovo. Pensate come i bambini saranno contenti di non usare forchetta e coltello e finalmente non saranno ripresi dai genitori per questo.

Un modo di mangiare fortemente liberatorio, che ben rappresenta il cibo come fonte di piacere e di bontà, un modo per soddisfare i principali sensi: tatto, olfatto e soprattutto gusto.
Il finger food è inoltre un modo per creare una certa complicità tra i commensali che, messi tutti allo stesso livello, rompono più facilmente quelle barriere che spesso si vengono a creare a tavola, dove gli spazi, i posti assegnati e i rapporti tra i soggetti sono legati a regole, codici e molto altro ancora.

Questa moda è diventata addirittura “menù finger food” in alcuni ristoranti, dove al posto delle classiche portate arrivano i tanto colorati assaggi, sempre rispettando una cornice elegante e stuzzicante.
23:38 Passeggiando in frigorifero
Finger food
Un tempo “mangiare con le mani” era la normalità, poi le regole e le norme legate alla buona educazione e al galateo hanno allontanato dalle nostre tavole questa norma di approcciarsi al cibo, che in realtà è insita in noi in modo ancestrale e dunque antichissimo. Come spesso accade molte cose dal passato tornano, a volte con vesti quasi nuove e soprattutto con nomi anglosassoni che fanno molta tendenza ed eco modaiolo, ma che in realtà ci appartengono più di quanto non crediamo: il finger food ne è un esempio lampante.

Piatto di bruschette
Il mangiare con le mani è tornato da un po’ di tempo a questa parte alla ribalta, innescando menù preparati da chef di fama internazionale che riescono a creare con pochi ingredienti delle pietanze adatte a esser consumate solo ed esclusivamente con le mani. Ovviamente una moda che ha un forte richiamo soprattutto tra i giovani, ma in realtà banchetti e feste possono essere un momento ideale per trovare in bella vista dei cibi preparati in questo modo, cioè piccole tartine, mini bruschette e così via. A proposito proprio in Umbria e Toscana il finger food non si è mai del tutto estinto, basti pensare alle saporite e gustose bruschette con sano olio extravergine di oliva, aglio, pomodoro fresco e assolutamente mediterraneo, capperi, origano, basilico. E' comunque possibile trovare cibi alla “portata di mano” anche in altre regioni, ad esempio in Liguria le saporitissime focaccine e schiacce, in Campania i fritti, in Sicilia gli arancini: tutto cibo pronto per essere consumato in piedi e senza posate.
Questa moda è in realtà presente anche all’estero, in paesi quali la Grecia, la Spagna, il Messico, dove lungo le strade, anche quelle meno turistiche, sono presenti carretti e negozi ambulanti che vendono cibi tipici da mangiare con le mani.
Finger food

Dagli esperti di gastronomia arrivano poi dei dettami da seguire in caso si voglia preparare ad arte un cibo da consumare con le mani. Prima di tutto si devono rispettare delle particolari dimensioni, in altre parole delle piccole e facili porzioni, quasi da mangiare in un solo boccone, facili da prendere in mano e che non perdano i “pezzi”.
Gli alimenti definiti finger food sono in genere salati. Gli ingredienti impiegati per preparare questi cibi potranno essere accostati a seconda dei gusti, ad esempio creando dei particolari contrasti, oppure unendo cibi simili tra loro per gusto, aroma e profumo, rispettando di più le classiche tradizioni. Devono essere facili e veloci da preparare e devono donare a chi li consuma una completezza di gusto, facile da raggiungere unendo anche solo tre ingredienti, senza esagerare con mix strani e complessi.
Come non parlare poi oltre che del gusto e dell’olfatto, anche della vista? Il finger food deve essere bello esteticamente, accattivante, invitante, attirare l’occhio prima ancora che le papille.

E’ possibile organizzare soltanto un aperitivo con il finger food, ma è anche possibile, con un pizzico di fantasia e dibravura, partire dall’antipasto e arrivare al dolce. In questo modo i vostri ospiti saranno sicuramente stupiti,

Finger food party

trovandosi di fronte una tavola imbandita con cibo minuto, simpatico e profumato e senza forchette e coltelli da usare, ma solo piattini, bicchieri e fazzoletti di carta.

Finger food

Potrebbe essere anche un’idea per una festa in una casa di campagna o vacanza in generale, dove una cena classica si può trasformare in qualcosa di diverso e nuovo. Pensate come i bambini saranno contenti di non usare forchetta e coltello e finalmente non saranno ripresi dai genitori per questo.

Un modo di mangiare fortemente liberatorio, che ben rappresenta il cibo come fonte di piacere e di bontà, un modo per soddisfare i principali sensi: tatto, olfatto e soprattutto gusto.
Il finger food è inoltre un modo per creare una certa complicità tra i commensali che, messi tutti allo stesso livello, rompono più facilmente quelle barriere che spesso si vengono a creare a tavola, dove gli spazi, i posti assegnati e i rapporti tra i soggetti sono legati a regole, codici e molto altro ancora.

Questa moda è diventata addirittura “menù finger food” in alcuni ristoranti, dove al posto delle classiche portate arrivano i tanto colorati assaggi, sempre rispettando una cornice elegante e stuzzicante.
 non si puo' accogliere qualcuno senza un bel dolcetto.
ho scelto una bella torta corposa ma con un sapore fresco allo stesso tempo.


TORTA FORESTA NERA

Ingredienti ( 2 dischi da 28 cm)
8 uova
240 g di zucchero
5 cucchiai cacao amaro
260 g di farina
2 cucchiaini di lievito
vaniglia
6 cucchiai di sciroppo di amarene 
pizzico sale

Per farcire
Panna da montare
Zucchero a velo
Amarene in sciroppo 
Acqua, zucchero, succo delle amarene

Per decorare
Panna montata
cioccolato fondente
ciliegie 
amarene in sciroppo
pan di spagna sfarinato




Procedimento
Montare le uova intere e lo zucchero sino a che il composto non risulti chiarissimo e spumoso a questo punto aggiungere la vaniglia e il succo delle amarene.
Ora aggiungere la farina, il cacao e il lievito, precedentemente setacciati, a mano mescolando dall'alto verso il basso, versare in due tortiere da 28 cm. Mettete una piccola quantità di impasto in un pirottino per poterlo utilizzare come decorazione.
Se volete utilizzare una tortiera più piccola, da 24 cm, dimezzate le dosi e la torta vi uscirà bella alta comunque.
Infornare a 180° per circa 30 minuti, ma fate la prova stecchino.
Io non ho dovuto tagliare in due l'impasto quindi ho farcito appena il pan di spagna si è freddato, se l'impasto lo volete tagliare in due è meglio aspettare il giorno dopo.

Per inzuppare il pan di spagna, prendiamo acqua, zucchero e lo sciroppo di amarene in quantità a piacimento, io l'ho fatto abbastanza dolce ( 300 ml acqua, 100 g di zucchero e 1/2 bicchiere di sciroppo di amarena).

Bagniamo il primo strato, farciamo la panna, precedentemente montata con lo zucchero a velo per renderla più dolce, e spargiamo sopra una bella quantità di amarene e un po' dello sciroppo, copriamo con l'altro disco di pan di spagna e bagnamo ancora.
Sbricioliamo il pan di spagna  messo nel pirottino, con l'aiuto di un robot.
Copriamo con l'aiuto di una spatola liscia la torta con la panna, nei bordi decorare con il pan di spagna sbriciolato, decorare con dei ciuffi di panna, ciliegie fresche e amarene. Potete creare delle decorazioni di cioccolato varie di riporre al centro




03:02 Passeggiando in frigorifero
 non si puo' accogliere qualcuno senza un bel dolcetto.
ho scelto una bella torta corposa ma con un sapore fresco allo stesso tempo.


TORTA FORESTA NERA

Ingredienti ( 2 dischi da 28 cm)
8 uova
240 g di zucchero
5 cucchiai cacao amaro
260 g di farina
2 cucchiaini di lievito
vaniglia
6 cucchiai di sciroppo di amarene 
pizzico sale

Per farcire
Panna da montare
Zucchero a velo
Amarene in sciroppo 
Acqua, zucchero, succo delle amarene

Per decorare
Panna montata
cioccolato fondente
ciliegie 
amarene in sciroppo
pan di spagna sfarinato




Procedimento
Montare le uova intere e lo zucchero sino a che il composto non risulti chiarissimo e spumoso a questo punto aggiungere la vaniglia e il succo delle amarene.
Ora aggiungere la farina, il cacao e il lievito, precedentemente setacciati, a mano mescolando dall'alto verso il basso, versare in due tortiere da 28 cm. Mettete una piccola quantità di impasto in un pirottino per poterlo utilizzare come decorazione.
Se volete utilizzare una tortiera più piccola, da 24 cm, dimezzate le dosi e la torta vi uscirà bella alta comunque.
Infornare a 180° per circa 30 minuti, ma fate la prova stecchino.
Io non ho dovuto tagliare in due l'impasto quindi ho farcito appena il pan di spagna si è freddato, se l'impasto lo volete tagliare in due è meglio aspettare il giorno dopo.

Per inzuppare il pan di spagna, prendiamo acqua, zucchero e lo sciroppo di amarene in quantità a piacimento, io l'ho fatto abbastanza dolce ( 300 ml acqua, 100 g di zucchero e 1/2 bicchiere di sciroppo di amarena).

Bagniamo il primo strato, farciamo la panna, precedentemente montata con lo zucchero a velo per renderla più dolce, e spargiamo sopra una bella quantità di amarene e un po' dello sciroppo, copriamo con l'altro disco di pan di spagna e bagnamo ancora.
Sbricioliamo il pan di spagna  messo nel pirottino, con l'aiuto di un robot.
Copriamo con l'aiuto di una spatola liscia la torta con la panna, nei bordi decorare con il pan di spagna sbriciolato, decorare con dei ciuffi di panna, ciliegie fresche e amarene. Potete creare delle decorazioni di cioccolato varie di riporre al centro




giovedì 5 settembre 2013

Siamo in periodo di fichi, il mio albero in giardino ne è carico....qualche anno , 
mangiavo ogni tanto strudel di fichi, 
così memore di questo ricordo, ho voluto farli.
 Ecco la ricetta .




Ingredienti:
250 g di farina 00
125 g di burro
125 g di zucchero
1 uovo
un pizzico di lievito
scorze di limone grattugiate
3-4 cucchiai di marmellata ai fichi (magari fatta noi guarda la ricetta sul blog)
mezzo cucchiaino di marmellata arance amare
un pizzico di scorza di arancia grattugiata 
un pizzico di cannella


Procedimento

Lavorare rapidamente burro e zucchero, quindi aggiungere l'uovo, 



le scorze di limone, la farina setacciata col lievito, e impastare con le mani. Formare una palla, 


avvolgere nella pellicola e mettere in frigo per un'ora. 
Lavorare la marmellata di fichi con quella di arance, l'arancia grattugiata e la cannella.
Riprendere la pasta, stenderla col mattarello formando un rettangolo, distribuire un cordolo di marmellata  largo un paio di cm lungo il lato più lungo del rettangolo, quindi arrotolare e formare un salsicciotto


. Eliminare la frolla in eccesso e formare un altro salsicciotto, o riutilizzarla per altri biscotti come ho fatto io.
Cuocere il salsicciotto in forno caldo a 180° per 15-20 minuti, quindi sformare su un tagliere, tagliare i biscotti e lasciarli raffreddare su una griglia. 
Una volta freddi spolverarli con zucchero a velo. 
Questi sì che sono gli strudel che piacciono a me, morbidi e profumati!










02:35 Passeggiando in frigorifero
Siamo in periodo di fichi, il mio albero in giardino ne è carico....qualche anno , 
mangiavo ogni tanto strudel di fichi, 
così memore di questo ricordo, ho voluto farli.
 Ecco la ricetta .




Ingredienti:
250 g di farina 00
125 g di burro
125 g di zucchero
1 uovo
un pizzico di lievito
scorze di limone grattugiate
3-4 cucchiai di marmellata ai fichi (magari fatta noi guarda la ricetta sul blog)
mezzo cucchiaino di marmellata arance amare
un pizzico di scorza di arancia grattugiata 
un pizzico di cannella


Procedimento

Lavorare rapidamente burro e zucchero, quindi aggiungere l'uovo, 



le scorze di limone, la farina setacciata col lievito, e impastare con le mani. Formare una palla, 


avvolgere nella pellicola e mettere in frigo per un'ora. 
Lavorare la marmellata di fichi con quella di arance, l'arancia grattugiata e la cannella.
Riprendere la pasta, stenderla col mattarello formando un rettangolo, distribuire un cordolo di marmellata  largo un paio di cm lungo il lato più lungo del rettangolo, quindi arrotolare e formare un salsicciotto


. Eliminare la frolla in eccesso e formare un altro salsicciotto, o riutilizzarla per altri biscotti come ho fatto io.
Cuocere il salsicciotto in forno caldo a 180° per 15-20 minuti, quindi sformare su un tagliere, tagliare i biscotti e lasciarli raffreddare su una griglia. 
Una volta freddi spolverarli con zucchero a velo. 
Questi sì che sono gli strudel che piacciono a me, morbidi e profumati!










sabato 31 agosto 2013

le pizzelle sono un dolce tipico abruzzese, il cui nome deriva dal principale strumento utilizzato per la loro preparazione, appunto il "ferro". Le pizzelle abruzzesi sono note anche come 
Ferratelle o Cancelle.

Ingredienti
6 uova
6 cucchiai di zucchero
6 cucchiai di farina
12 cucchiai di olio evo
la buccia grattugiata di un limone (facoltativo)

Procedimento

Montare a neve densa gli albumi, quindi aggiungere lo zucchero, i tuorli, la farina, l'olio e la buccia grattugiata del limone.
Oliate molto bene lepiastre che servono per la cottura delle pizzelle, fatele arroventare sul fornello, e quando sono pronte versatevi dentro un cucchiaio del composto preparato
Lasciate cuocere per un minuto, quindi girate lo stampoi e cuocete ancora per un minuto, con una forchetta sformate la pizzella e lasciatela raffreddare.Preparate così anche le altre fino ad esaurimento dell'impasto.
Quando sono tutte pronte sistematele su un vassoio da portata
Volendo potete farcire le pizzelle di crema, panna, marmellata o nutella, arrotolandole su se stesse in modo da formare piacevoli e gustosi cannoli.

07:54 Passeggiando in frigorifero
le pizzelle sono un dolce tipico abruzzese, il cui nome deriva dal principale strumento utilizzato per la loro preparazione, appunto il "ferro". Le pizzelle abruzzesi sono note anche come 
Ferratelle o Cancelle.

Ingredienti
6 uova
6 cucchiai di zucchero
6 cucchiai di farina
12 cucchiai di olio evo
la buccia grattugiata di un limone (facoltativo)

Procedimento

Montare a neve densa gli albumi, quindi aggiungere lo zucchero, i tuorli, la farina, l'olio e la buccia grattugiata del limone.
Oliate molto bene lepiastre che servono per la cottura delle pizzelle, fatele arroventare sul fornello, e quando sono pronte versatevi dentro un cucchiaio del composto preparato
Lasciate cuocere per un minuto, quindi girate lo stampoi e cuocete ancora per un minuto, con una forchetta sformate la pizzella e lasciatela raffreddare.Preparate così anche le altre fino ad esaurimento dell'impasto.
Quando sono tutte pronte sistematele su un vassoio da portata
Volendo potete farcire le pizzelle di crema, panna, marmellata o nutella, arrotolandole su se stesse in modo da formare piacevoli e gustosi cannoli.

giovedì 29 agosto 2013

  • 1 Kg di fichi
  • 400 gr. di zucchero
  • scorza di limone
  • cannella

Preparazione

Si prendono fichi di bella qualità, si sbucciano e si pesano, poi si pesano 400 gr. di zucchero per ogni chilo di fichi, a cui si aggiunge la scorza grattugiata di un limone. Si fa sciogliere lo zucchero a calore moderato in un tegame a bordi alti con poca acqua; al bollore, si versano i fichi e si fa continuare la cottura, sempre mescolando finchè la marmellata non si addensa.


 Volendo, durante la cottura si può aggiungere un odore di cannella. Si fa raffreddare prima di invasare e si copre infine con carta oleata imbevuta di alcool, poi si tappa ermeticamente.


    22:31 Passeggiando in frigorifero
    • 1 Kg di fichi
    • 400 gr. di zucchero
    • scorza di limone
    • cannella

    Preparazione

    Si prendono fichi di bella qualità, si sbucciano e si pesano, poi si pesano 400 gr. di zucchero per ogni chilo di fichi, a cui si aggiunge la scorza grattugiata di un limone. Si fa sciogliere lo zucchero a calore moderato in un tegame a bordi alti con poca acqua; al bollore, si versano i fichi e si fa continuare la cottura, sempre mescolando finchè la marmellata non si addensa.


     Volendo, durante la cottura si può aggiungere un odore di cannella. Si fa raffreddare prima di invasare e si copre infine con carta oleata imbevuta di alcool, poi si tappa ermeticamente.