venerdì 29 marzo 2013




Per la sfoglia:
500 g di farina tipo 00
4 cucchiai di olio di oliva
mezzo cucchiaio di sale
200 ml circa di acqua
Per il ripieno:
400 g di ricotta vaccina
500 g di spinaci freschi (o bietole) già puliti
40 g di parmigiano grattugiato
olio di oliva q.b.
un ciuffo di prezzemolo fresco
la punta di un cucchiaino di maggiorana essiccata
uno spicchio d'aglio
4 uova piccole
sale e pepe q.b.
La torta pasqualina è una torta salata tipica della tradizione pasquale ligure preparata con 4 sfoglie farcite con ricotta, uova e spinaci. La pasta della torta pasqualina deve essere sottile e alla base devono esserci almeno 2 sfoglie unite fra loro e altrettante sfoglie come copertura. La caratteristica della torta pasqualina sono le uova posizionate crude e intere sul ripieno e ogni fetta, quindi, ha una parte di tuorlo al centro! Potete formare due strati separati con ricotta e spinaci oppure mischiarli, l’importante è che sulla superficie vi siano custodite almeno 4 uova

PROCEDIMENTO passo per passo

Per la pasta: impastate la farina con il sale, l’olio e l’acqua fino a ottenere un panetto morbido ma elastico. Lavoreratelo fino a quando non sarà omogeneo.



Dividete il panetto in 4 pezzi uguali e date a ognuno una forma circolare. Lasciateli riposare avvolti da pellicola per 30 minuti. Mondate e lavate bene gli spinaci,



scottateli in acqua bollente salata per qualche istante e scolateli. Strizzateli bene, tritateli grossolanamente e fateli insaporire per 10-15 minuti in un soffritto di olio, aglio, maggiorana e prezzemolo tritato.



Stendete ogni panetto con il matterello in una sfoglia sottilissima e rivestite con la prima una teglia circolare unta d’olio. Spennellatela di olio



e sovrapponete una seconda sfoglia sottile allo stesso modo facendo fuoriuscire eventuale aria. Distribuite sul fondo della teglia una strato di spinaci. Amalgamate la ricotta in una ciotola con il parmigiano, il sale e il pepe.



Stendete uno strato di ricotta su quello di spinaci, dopodiché formate 4 fossette con il dorso di un cucchiaio e sgusciate un uovo in ognuna di esse. Salatele leggermente.



Coprite il ripieno con la terza sottilissima sfoglia facendo attenzione a non spostare o schiacciare le uova, spennellatela quindi con altro olio e fatevi aderire la quarta e ultima sfoglia. Ritagliate la pasta in eccesso fuori dal bordo e ripiegate verso il centro la pasta rimasta. Spennellate con l’olio di oliva.



Infornate la torta pasqualina a 180° per almeno un’ora o fino a quando non sarà dorata e croccante.
Ricetta suggerita da Tgcom24-pronto in tavola


















23:24 Passeggiando in frigorifero



Per la sfoglia:
500 g di farina tipo 00
4 cucchiai di olio di oliva
mezzo cucchiaio di sale
200 ml circa di acqua
Per il ripieno:
400 g di ricotta vaccina
500 g di spinaci freschi (o bietole) già puliti
40 g di parmigiano grattugiato
olio di oliva q.b.
un ciuffo di prezzemolo fresco
la punta di un cucchiaino di maggiorana essiccata
uno spicchio d'aglio
4 uova piccole
sale e pepe q.b.
La torta pasqualina è una torta salata tipica della tradizione pasquale ligure preparata con 4 sfoglie farcite con ricotta, uova e spinaci. La pasta della torta pasqualina deve essere sottile e alla base devono esserci almeno 2 sfoglie unite fra loro e altrettante sfoglie come copertura. La caratteristica della torta pasqualina sono le uova posizionate crude e intere sul ripieno e ogni fetta, quindi, ha una parte di tuorlo al centro! Potete formare due strati separati con ricotta e spinaci oppure mischiarli, l’importante è che sulla superficie vi siano custodite almeno 4 uova

PROCEDIMENTO passo per passo

Per la pasta: impastate la farina con il sale, l’olio e l’acqua fino a ottenere un panetto morbido ma elastico. Lavoreratelo fino a quando non sarà omogeneo.



Dividete il panetto in 4 pezzi uguali e date a ognuno una forma circolare. Lasciateli riposare avvolti da pellicola per 30 minuti. Mondate e lavate bene gli spinaci,



scottateli in acqua bollente salata per qualche istante e scolateli. Strizzateli bene, tritateli grossolanamente e fateli insaporire per 10-15 minuti in un soffritto di olio, aglio, maggiorana e prezzemolo tritato.



Stendete ogni panetto con il matterello in una sfoglia sottilissima e rivestite con la prima una teglia circolare unta d’olio. Spennellatela di olio



e sovrapponete una seconda sfoglia sottile allo stesso modo facendo fuoriuscire eventuale aria. Distribuite sul fondo della teglia una strato di spinaci. Amalgamate la ricotta in una ciotola con il parmigiano, il sale e il pepe.



Stendete uno strato di ricotta su quello di spinaci, dopodiché formate 4 fossette con il dorso di un cucchiaio e sgusciate un uovo in ognuna di esse. Salatele leggermente.



Coprite il ripieno con la terza sottilissima sfoglia facendo attenzione a non spostare o schiacciare le uova, spennellatela quindi con altro olio e fatevi aderire la quarta e ultima sfoglia. Ritagliate la pasta in eccesso fuori dal bordo e ripiegate verso il centro la pasta rimasta. Spennellate con l’olio di oliva.



Infornate la torta pasqualina a 180° per almeno un’ora o fino a quando non sarà dorata e croccante.
Ricetta suggerita da Tgcom24-pronto in tavola


















giovedì 28 marzo 2013

Preparazione

Sono un simbolo delle feste di primavera e si prestano per stuzzichini da aperitivo, oppure da delizioso e spiritoso antipasto
7 regole d'oro per rassodare le uova sembra facile preparare le uova sode! Invece, quasi sempre si commettono errori, che sciupano il risultato.
Seguite questi semplici consigli:
1 - tenete le uova almeno 20 minuti a temperatura ambiente, prima della cottura
2 - sistemate sul fondo di una tegame, in un solo strato, ma in modo che non resti molto spazio vuoto
3 - copriteli a filo con acqua fredda e unite un pizzico di sale e un cucchiaio di aceto (non solo diventano più saporite, ma se il guscio si incrina, il contenuto esce con meno facilità)
4- portate l'acqua a bollore, a fiamma bassa; calcolate 8 minuti di cottura, dall'ebollizione
5- passate il tegame con le uova sotto l'acqua fredda corrente, lasciandolo almeno 10 minuti
6- incrinate il guscio contro una superficie dura
7-sbucciate sotto il getto d'acqua fredda
E poi via alla fantasia















04:56 Passeggiando in frigorifero
Preparazione

Sono un simbolo delle feste di primavera e si prestano per stuzzichini da aperitivo, oppure da delizioso e spiritoso antipasto
7 regole d'oro per rassodare le uova sembra facile preparare le uova sode! Invece, quasi sempre si commettono errori, che sciupano il risultato.
Seguite questi semplici consigli:
1 - tenete le uova almeno 20 minuti a temperatura ambiente, prima della cottura
2 - sistemate sul fondo di una tegame, in un solo strato, ma in modo che non resti molto spazio vuoto
3 - copriteli a filo con acqua fredda e unite un pizzico di sale e un cucchiaio di aceto (non solo diventano più saporite, ma se il guscio si incrina, il contenuto esce con meno facilità)
4- portate l'acqua a bollore, a fiamma bassa; calcolate 8 minuti di cottura, dall'ebollizione
5- passate il tegame con le uova sotto l'acqua fredda corrente, lasciandolo almeno 10 minuti
6- incrinate il guscio contro una superficie dura
7-sbucciate sotto il getto d'acqua fredda
E poi via alla fantasia















VIBURNO
Nei bicchierini da Porto, mazzolini di viburno sono fissati su uno strato di oasis inumidita. Al centro, uova di zucchero bianco infiocchettate con nastrini rosa.



oppure zigzagate in un ipotetico giardino di erbe profumate...
e uova appena deposte dalle galline...


01:43 Passeggiando in frigorifero
VIBURNO
Nei bicchierini da Porto, mazzolini di viburno sono fissati su uno strato di oasis inumidita. Al centro, uova di zucchero bianco infiocchettate con nastrini rosa.



oppure zigzagate in un ipotetico giardino di erbe profumate...
e uova appena deposte dalle galline...


Questo dolce e' quello che tradizionalmente preparava la mamma, abruzzese DOC ,nel periodo di Pasqua, e come tutti i dolci tradizionali, subiscono le modifiche delle famiglie che li plasmano a loro immagine e somiglianza. ho ereditato la ricetta, e farò' del mio meglio per attenermi all'insegnamento.


Ingredienti per 4 persone
Per il ripieno
300gr. Formaggio primo sale
3 uova
3 cucchiai di zucchero
1 limone grattugiato
Per sfoglia frolla
300 gr di farina
100 gr di zucchero
1 uovo +1 tuorlo
120 gr di burro
1/2 bustina di lievito
Un pizzico di sale
Se occorre ammorbidire con un po' di latte
Procedimento

Setacciate la farina sulla spianatoia, unite una presa di sale e il lievito,quindi mischiate con lo zucchero semolato.
fare la fontana e all'interno rompete le uova ,aggiungete i fiocchetti di burro ammorbidito, quindi lavorate velocemente per ottenere un'impasto omogeneo, avvolgerla in una pellicola e farla riposare in frigorifero per 30 minuti.
In una ciotola ridurre a crema il formaggio , montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere il limone grattugiato,montare a neve ferma gli albumi e amalgamare tutto con delicatezza.
Stendere la pasta in una sfoglia alta circa 1 cm., foderare con questa sfoglia uno stampo imburrato, e riempire con la crema al formaggio.
Con la frolla avanzata fare una griglia ed infornare a 180gradi per 80 minuti a forno statico.






00:51 Passeggiando in frigorifero
Questo dolce e' quello che tradizionalmente preparava la mamma, abruzzese DOC ,nel periodo di Pasqua, e come tutti i dolci tradizionali, subiscono le modifiche delle famiglie che li plasmano a loro immagine e somiglianza. ho ereditato la ricetta, e farò' del mio meglio per attenermi all'insegnamento.


Ingredienti per 4 persone
Per il ripieno
300gr. Formaggio primo sale
3 uova
3 cucchiai di zucchero
1 limone grattugiato
Per sfoglia frolla
300 gr di farina
100 gr di zucchero
1 uovo +1 tuorlo
120 gr di burro
1/2 bustina di lievito
Un pizzico di sale
Se occorre ammorbidire con un po' di latte
Procedimento

Setacciate la farina sulla spianatoia, unite una presa di sale e il lievito,quindi mischiate con lo zucchero semolato.
fare la fontana e all'interno rompete le uova ,aggiungete i fiocchetti di burro ammorbidito, quindi lavorate velocemente per ottenere un'impasto omogeneo, avvolgerla in una pellicola e farla riposare in frigorifero per 30 minuti.
In una ciotola ridurre a crema il formaggio , montare i tuorli con lo zucchero, aggiungere il limone grattugiato,montare a neve ferma gli albumi e amalgamare tutto con delicatezza.
Stendere la pasta in una sfoglia alta circa 1 cm., foderare con questa sfoglia uno stampo imburrato, e riempire con la crema al formaggio.
Con la frolla avanzata fare una griglia ed infornare a 180gradi per 80 minuti a forno statico.






martedì 26 marzo 2013

Ormai siamo agli sgoccioli, comincia il conto alla rovescia per il pranzo di Pasqua che, racchiude in se'una formula magica:il rispetto della tradizione e l'equilibrio dei sapori.
Parliamo sopratutto dell'uovo,e di tutti i tipi di carne, eliminati o ridotti ai minimi termini, in questo periodo di quaresima,due elementi obbligatori in ogni menù di Pasqua tradizionale che si rispetti.

Non so cosa succede a casa vostra, ma prima di iniziare a pensare al menu, tenete in conto alcuni particolari, ad esempio: gli ospiti non arrivano mai tutti insieme, c'è sempre qualcuno che arriva in anticipo... e altri un po' in ritardo (scusa sai, il traffico...) Per questo un aperitivo è d'obbligo: in questo modo si preserva l'atmosfera della festa fino a che non arrivino tutti. Qualche stuzzichino leggero per accompagnare le "bollicine"? 

potete organizzare delle veloci sfiziosita'

Detto questo, arrivati tutti, che ne dite di iniziare il pranzo pasquale con un ricco antipasto a base di uova, vere e proprie protagoniste del menu?vi propongo le più classiche uova sode ripiene e arricchite da una fragrante panatura, ideali per restare ancorati alla tradizione pasquale, e delle freschissime zucchine declinate in diversi modi, rotolini sfiziosi, e bastoncini passati al burro e ingabbiati in sottili fettine di formaggio tilsit e legati con fili di erba cipollina, e infine ravioli di bresaola ripiena di freschissima ricotta.



A questo punto il mio menu di Pasqua è giunto alla prima portata. Il primo piatto ideale? Niente di meglio che un'ottimo risotto agli asparagi.




Il menu di Pasqua prosegue con i secondi piatti, saldamente ancorati alla tradizione, agnello, maiale, pollo, coniglio, ma rigorosamente cotti allo spiedo e accompagnati da fresca insalata verde.



Eccoci finalmente arrivati in fondo al nostro pranzo che concluderemo con fragole e gelato servite in una coppetta di croccante al sesamo.



E alla fine, per la gioia di tutti , le immancabili uova di Pasqua, la colomba pasquale, e se rimane un'angolino vuoto , una fragrante fetta di treccia pasquale.....


04:02 Passeggiando in frigorifero
Ormai siamo agli sgoccioli, comincia il conto alla rovescia per il pranzo di Pasqua che, racchiude in se'una formula magica:il rispetto della tradizione e l'equilibrio dei sapori.
Parliamo sopratutto dell'uovo,e di tutti i tipi di carne, eliminati o ridotti ai minimi termini, in questo periodo di quaresima,due elementi obbligatori in ogni menù di Pasqua tradizionale che si rispetti.

Non so cosa succede a casa vostra, ma prima di iniziare a pensare al menu, tenete in conto alcuni particolari, ad esempio: gli ospiti non arrivano mai tutti insieme, c'è sempre qualcuno che arriva in anticipo... e altri un po' in ritardo (scusa sai, il traffico...) Per questo un aperitivo è d'obbligo: in questo modo si preserva l'atmosfera della festa fino a che non arrivino tutti. Qualche stuzzichino leggero per accompagnare le "bollicine"? 

potete organizzare delle veloci sfiziosita'

Detto questo, arrivati tutti, che ne dite di iniziare il pranzo pasquale con un ricco antipasto a base di uova, vere e proprie protagoniste del menu?vi propongo le più classiche uova sode ripiene e arricchite da una fragrante panatura, ideali per restare ancorati alla tradizione pasquale, e delle freschissime zucchine declinate in diversi modi, rotolini sfiziosi, e bastoncini passati al burro e ingabbiati in sottili fettine di formaggio tilsit e legati con fili di erba cipollina, e infine ravioli di bresaola ripiena di freschissima ricotta.



A questo punto il mio menu di Pasqua è giunto alla prima portata. Il primo piatto ideale? Niente di meglio che un'ottimo risotto agli asparagi.




Il menu di Pasqua prosegue con i secondi piatti, saldamente ancorati alla tradizione, agnello, maiale, pollo, coniglio, ma rigorosamente cotti allo spiedo e accompagnati da fresca insalata verde.



Eccoci finalmente arrivati in fondo al nostro pranzo che concluderemo con fragole e gelato servite in una coppetta di croccante al sesamo.



E alla fine, per la gioia di tutti , le immancabili uova di Pasqua, la colomba pasquale, e se rimane un'angolino vuoto , una fragrante fetta di treccia pasquale.....


sabato 23 marzo 2013

Cosa sappiamo sull'acqua, la nostra prima fonte di sostentamento?


Anche per loro la lettura sensoriale
Frizzante o naturale. Per il cliente di un ristorante, fino a qualche tempo fa (ancora adesso per molti), scegliere il tipo di acqua da bere era questione piuttosto semplice, legata a un’alternativa secca: piatta o con “le bolle”. Stesso discorso per i ristoratori che dovevano preoccuparsi degli approvvigionamenti. Certo, si preferiva la marca prestigiosa, il contenitore in vetro e non in plastica, ma tutto finiva lì. Fino a qualche tempo fa, appunto. Perché adesso anche l’acqua vuole la sua parte e rivendica un ruolo preciso nell’accompagnare le portate del pranzo. Lo hanno più volte ribadito gli addetti ai lavori riuniti nell’Associazione degustatori acque minerali con il supporto di Mineracqua (associazione che raggruppa la maggior parte di produttori italiani di acque minerali). Come per il vino, si utilizza una scheda per l’analisi sensoriale in cui vengono presi in considerazione colore, limpidezza, odore ed eventuali sensazioni sgradevoli, effervescenza, persistenza, sapore.
Sono state individuate tre fasce di acque minerali, definite versatili, saporite o equilibrate in base al loro ideale abbinamento con il cibo. Le differenze fra un’acqua e un’altra dipendono dalla mineralizzazione (sia qualitativa che quantitativa) e sono influenzate anche dal pH e dalla percentuale di anidride
carbonica disciolta. Una carta apposita per le acque, insomma, sembra la naturale evoluzione. E c’è da scommetterci che in futuro i ristoratori più attenti metteranno in gioco anche “sommelier” per le minerali, per chiarire che un piatto di pesce esige l’abbinamento con un’oligominerali, dolce e morbida; mentre un’acqua ricca di bicarbonato calcico, invece, è perfetta per le carni grazie al suo effetto sgrassante.
Per ogni cibo l'acqua più appropriata
Le regole di abbinamento fra i cibi e le bevande si fondano su criteri ben precisi, che fanno riferimento alle principali caratteristiche sensoriali degli uni e degli altri e alle dinamiche con le quali esse interagiscono fra loro.
Nel caso del vino e della birra, ad esempio, dove le componenti organolettiche coinvolgono sia l’olfatto che il gusto, l’abbinamento con il cibo deve soddisfare il più possibile criteri di coerenza aromatica e di contrasto gustativo.
Affinché vi sia un buon abbinamento, è necessario infatti che, dal punto di vista olfattivo, gli aromi della bevanda siano tanto più marcati quanto più intensi sono i profumi della pietanza, mentre le caratteristiche gustative più spiccate di un cibo dovranno essere bilanciate, nel vino o nella birra, da caratteristiche altrettanto marcate, ma di segno opposto (ad esempio nel caso di un cibo tendenzialmente grasso con un vino acido).
Laddove però le caratteristiche delle pietanze risultano dominanti (ad esempio nel caso della componente dolce in un dessert), la bevanda dovrà assecondarle, per evitare squilibri organolettici che comprometterebbero la riuscita dell’abbinamento.
Se tutto ciò vale per bevande dotate di profumi e sapori “dominanti”, nel caso dell’abbinamento dei cibi con l’acqua, invece, si assiste all’instaurarsi solo di una parte delle dinamiche sensoriali viste prima: quelle che coinvolgono il gusto e il tatto.
Nell’acqua, infatti, sono presenti solo alcune delle sostanze organoletticamente attive riscontrabili nella birra e nel vino, principalmente associabili a sensazioni acide, sapide e, talvolta, amare e astringenti. Irrilevanti sono, invece, le sostanze aromatiche, fatta eccezione per poche acque vulcaniche, sulfuree o ferrose, che rivestono spesso un ruolo “terapeutico” più che alimentare.
In quest’ottica, l’abbinamento del cibo con l’acqua dovrà rispondere ad alcuni semplici criteri basati sulle regole di equilibrio gustativo e sull’affinità. Tali criteri prevedono, agli estremi della scala, i seguenti abbinamenti giocati sull’assecondamento:
- Pietanza dal sapore delicato e dalla consistenza morbida – acqua minimamente mineralizzata piatta (ovvero priva di effervescenza);
- Pietanza molto saporita e consistente – acqua minerale frizzante.
In mezzo a queste due situazioni opposte stanno tutti gli altri possibili abbinamenti, nei quali, come nel caso del vino e della birra, vige la regola del contrasto.
Via libera, dunque, ad acque acidule ed effervescenti con piatti dalla tendenza grassa e ad acque sapide con pietanze insipide o dalla leggera tendenza dolce.
L’importante, in tutto questo, è non dimenticare anche il gusto personale, che può condizionare pesantemente la riuscita di un abbinamento, limitandone di molto la piacevolezza. Come nel caso delle altre bevande, infatti, l’acqua “migliore” è quella che a tavola finisce prima!




00:49 Passeggiando in frigorifero
Cosa sappiamo sull'acqua, la nostra prima fonte di sostentamento?


Anche per loro la lettura sensoriale
Frizzante o naturale. Per il cliente di un ristorante, fino a qualche tempo fa (ancora adesso per molti), scegliere il tipo di acqua da bere era questione piuttosto semplice, legata a un’alternativa secca: piatta o con “le bolle”. Stesso discorso per i ristoratori che dovevano preoccuparsi degli approvvigionamenti. Certo, si preferiva la marca prestigiosa, il contenitore in vetro e non in plastica, ma tutto finiva lì. Fino a qualche tempo fa, appunto. Perché adesso anche l’acqua vuole la sua parte e rivendica un ruolo preciso nell’accompagnare le portate del pranzo. Lo hanno più volte ribadito gli addetti ai lavori riuniti nell’Associazione degustatori acque minerali con il supporto di Mineracqua (associazione che raggruppa la maggior parte di produttori italiani di acque minerali). Come per il vino, si utilizza una scheda per l’analisi sensoriale in cui vengono presi in considerazione colore, limpidezza, odore ed eventuali sensazioni sgradevoli, effervescenza, persistenza, sapore.
Sono state individuate tre fasce di acque minerali, definite versatili, saporite o equilibrate in base al loro ideale abbinamento con il cibo. Le differenze fra un’acqua e un’altra dipendono dalla mineralizzazione (sia qualitativa che quantitativa) e sono influenzate anche dal pH e dalla percentuale di anidride
carbonica disciolta. Una carta apposita per le acque, insomma, sembra la naturale evoluzione. E c’è da scommetterci che in futuro i ristoratori più attenti metteranno in gioco anche “sommelier” per le minerali, per chiarire che un piatto di pesce esige l’abbinamento con un’oligominerali, dolce e morbida; mentre un’acqua ricca di bicarbonato calcico, invece, è perfetta per le carni grazie al suo effetto sgrassante.
Per ogni cibo l'acqua più appropriata
Le regole di abbinamento fra i cibi e le bevande si fondano su criteri ben precisi, che fanno riferimento alle principali caratteristiche sensoriali degli uni e degli altri e alle dinamiche con le quali esse interagiscono fra loro.
Nel caso del vino e della birra, ad esempio, dove le componenti organolettiche coinvolgono sia l’olfatto che il gusto, l’abbinamento con il cibo deve soddisfare il più possibile criteri di coerenza aromatica e di contrasto gustativo.
Affinché vi sia un buon abbinamento, è necessario infatti che, dal punto di vista olfattivo, gli aromi della bevanda siano tanto più marcati quanto più intensi sono i profumi della pietanza, mentre le caratteristiche gustative più spiccate di un cibo dovranno essere bilanciate, nel vino o nella birra, da caratteristiche altrettanto marcate, ma di segno opposto (ad esempio nel caso di un cibo tendenzialmente grasso con un vino acido).
Laddove però le caratteristiche delle pietanze risultano dominanti (ad esempio nel caso della componente dolce in un dessert), la bevanda dovrà assecondarle, per evitare squilibri organolettici che comprometterebbero la riuscita dell’abbinamento.
Se tutto ciò vale per bevande dotate di profumi e sapori “dominanti”, nel caso dell’abbinamento dei cibi con l’acqua, invece, si assiste all’instaurarsi solo di una parte delle dinamiche sensoriali viste prima: quelle che coinvolgono il gusto e il tatto.
Nell’acqua, infatti, sono presenti solo alcune delle sostanze organoletticamente attive riscontrabili nella birra e nel vino, principalmente associabili a sensazioni acide, sapide e, talvolta, amare e astringenti. Irrilevanti sono, invece, le sostanze aromatiche, fatta eccezione per poche acque vulcaniche, sulfuree o ferrose, che rivestono spesso un ruolo “terapeutico” più che alimentare.
In quest’ottica, l’abbinamento del cibo con l’acqua dovrà rispondere ad alcuni semplici criteri basati sulle regole di equilibrio gustativo e sull’affinità. Tali criteri prevedono, agli estremi della scala, i seguenti abbinamenti giocati sull’assecondamento:
- Pietanza dal sapore delicato e dalla consistenza morbida – acqua minimamente mineralizzata piatta (ovvero priva di effervescenza);
- Pietanza molto saporita e consistente – acqua minerale frizzante.
In mezzo a queste due situazioni opposte stanno tutti gli altri possibili abbinamenti, nei quali, come nel caso del vino e della birra, vige la regola del contrasto.
Via libera, dunque, ad acque acidule ed effervescenti con piatti dalla tendenza grassa e ad acque sapide con pietanze insipide o dalla leggera tendenza dolce.
L’importante, in tutto questo, è non dimenticare anche il gusto personale, che può condizionare pesantemente la riuscita di un abbinamento, limitandone di molto la piacevolezza. Come nel caso delle altre bevande, infatti, l’acqua “migliore” è quella che a tavola finisce prima!




venerdì 22 marzo 2013


Per dedicarsi al meglio alla preparazione della tavola e ricevere i nostri ospiti con la massima cura ed attenzione è bene occuparsene prima dell'arrivo degli stessi.
Si può pensare anche ad un centrotavola che sia significativo rispetto al tema della serata piuttosto che a qualcosa di particolarmente fresco e gradevole alla vista.
È importante che non sia ingombrante, che non crei intralcio alla visuale dei commensali.
Dopo aver accuratamente deciso la tovaglia, che può essere di lino o cotone, e in base allo stile che si predilige in tinta unita o a fantasie tenui e delicate, si passa al sottopiatto, elemento che resterà sulla tavola per tutta la durata del pasto.
I tovaglioli saranno in perfetto abbinamento con la tovaglia, meglio se identici, piegati semplicemente, in forma quadrata, adagiati direttamente sui piatti. Durante il pasto si poggerà sulle gambe e al termine del pasto alla sinistra del piatto.
Le posate vanno posizionate mettendo alla destra del piatto il coltello, con la lama verso l'interno, in segno di gradita ospitalità, e subito a seguire, il cucchiaio da minestra.
A sinistra invece si troveranno le forchette e in alto le posate destinate al dessert o alla frutta e in posizione leggermente più alta, eventuali segnaposti.
I bicchieri si trovano sulla destra, sopra piatti e posate, in fila, partendo da sinistra si posizionano quelli più grandi per l'acqua, per poi passare a quelli più piccoli, verso destra, per il vino: prima per il rosso che è leggermente più grande e poi per il bianco. Questo se il vostro servizio prevede bicchieri con lo stelo.
Secondo un uso più moderno, invece l'acqua potrà essere servita in un tumbler basso, un bicchiere senza stelo anche colorato, ovviamente in tono con il resto dell'apparecchiatura.
I bicchieri per il vino saranno invece sempre a stelo e, in questo caso, verranno posizionati dietro a quello dell'acqua, sempre sulla parte in alto a destra rispetto al piatto.
La flûte per lo spumante può esser posizionata al di sopra degli altri bicchieri, in posizione centrale.
Il pattino per il pane - una raffinatezza a cui non rinunciare - dev'essere sulla sinistra, sopra le posate di questo lato.
Sale, pepe ed olio, il cosiddetto ménage, dovrebbero esser portati in tavola solo in presenza di pietanze da condire al momento.




23:37 Passeggiando in frigorifero

Per dedicarsi al meglio alla preparazione della tavola e ricevere i nostri ospiti con la massima cura ed attenzione è bene occuparsene prima dell'arrivo degli stessi.
Si può pensare anche ad un centrotavola che sia significativo rispetto al tema della serata piuttosto che a qualcosa di particolarmente fresco e gradevole alla vista.
È importante che non sia ingombrante, che non crei intralcio alla visuale dei commensali.
Dopo aver accuratamente deciso la tovaglia, che può essere di lino o cotone, e in base allo stile che si predilige in tinta unita o a fantasie tenui e delicate, si passa al sottopiatto, elemento che resterà sulla tavola per tutta la durata del pasto.
I tovaglioli saranno in perfetto abbinamento con la tovaglia, meglio se identici, piegati semplicemente, in forma quadrata, adagiati direttamente sui piatti. Durante il pasto si poggerà sulle gambe e al termine del pasto alla sinistra del piatto.
Le posate vanno posizionate mettendo alla destra del piatto il coltello, con la lama verso l'interno, in segno di gradita ospitalità, e subito a seguire, il cucchiaio da minestra.
A sinistra invece si troveranno le forchette e in alto le posate destinate al dessert o alla frutta e in posizione leggermente più alta, eventuali segnaposti.
I bicchieri si trovano sulla destra, sopra piatti e posate, in fila, partendo da sinistra si posizionano quelli più grandi per l'acqua, per poi passare a quelli più piccoli, verso destra, per il vino: prima per il rosso che è leggermente più grande e poi per il bianco. Questo se il vostro servizio prevede bicchieri con lo stelo.
Secondo un uso più moderno, invece l'acqua potrà essere servita in un tumbler basso, un bicchiere senza stelo anche colorato, ovviamente in tono con il resto dell'apparecchiatura.
I bicchieri per il vino saranno invece sempre a stelo e, in questo caso, verranno posizionati dietro a quello dell'acqua, sempre sulla parte in alto a destra rispetto al piatto.
La flûte per lo spumante può esser posizionata al di sopra degli altri bicchieri, in posizione centrale.
Il pattino per il pane - una raffinatezza a cui non rinunciare - dev'essere sulla sinistra, sopra le posate di questo lato.
Sale, pepe ed olio, il cosiddetto ménage, dovrebbero esser portati in tavola solo in presenza di pietanze da condire al momento.




Pulite le Mazzancolle, infilatele in spiedini di acciaio



fatele cuocere in forno, con cottura grill, per 5/6 minuti per parte




uno schizzo di limone, sale e pepe, e sono perfette....


01:27 Passeggiando in frigorifero
Pulite le Mazzancolle, infilatele in spiedini di acciaio



fatele cuocere in forno, con cottura grill, per 5/6 minuti per parte




uno schizzo di limone, sale e pepe, e sono perfette....


giovedì 21 marzo 2013

In questo primo giorno di primavera, che ne dite se uniamo il verde prato delle zucchine, il giallo sole delle uova , il bianco della panna e del formaggio come l'ultima nevicata e imbastiamo qualcosa che ci rallegra come...
Un piatto unico da cuocere a mezzogiorno velocemente o la sera al rientro dopo una giornata di lavoro?
Provate questo, gustoso e poco complicato...

 Zucchine Paglia e Fieno

Ingredienti :
2 o 3 zucchine
2 uova
1 piccola cipolla
Panna da cucina
2 cucchiai di olio evo
3 nidi di pasta paglia e fieno
3 cucchiai di formaggio grattugiato pecorino


laviamo delle belle zucchine, e le tagliamo in senso verticale ricavando dei bastoncini


in una padella tagliamo della cipolla e la facciamo appassire in olio evo


buttiamo nella padella le zucchine e aggiustiamo di sale, magari rosa...


le facciamo cuocere coperte...


mettiamo l'acqua per la pasta con sale q.b., e scoperchiamo le zucchine per farle dorare...


prepariamo delle uova che andremo a sbattere...


 alle quali aggiungiamo un pò di panna


amalgamiano....


versiamo il tutto sulle zucchine...


intanto l'acqua bolle, e versiamo paglia e fieno...


quando la pasta è cotta la versiamo nella padella contenente le zucchine con l'intruglio...

amalgamiano bene, facciamo saltare, aggiustiamo con pecorino e pepe...
...e...
 Buon Appetito

02:22 Passeggiando in frigorifero
In questo primo giorno di primavera, che ne dite se uniamo il verde prato delle zucchine, il giallo sole delle uova , il bianco della panna e del formaggio come l'ultima nevicata e imbastiamo qualcosa che ci rallegra come...
Un piatto unico da cuocere a mezzogiorno velocemente o la sera al rientro dopo una giornata di lavoro?
Provate questo, gustoso e poco complicato...

 Zucchine Paglia e Fieno

Ingredienti :
2 o 3 zucchine
2 uova
1 piccola cipolla
Panna da cucina
2 cucchiai di olio evo
3 nidi di pasta paglia e fieno
3 cucchiai di formaggio grattugiato pecorino


laviamo delle belle zucchine, e le tagliamo in senso verticale ricavando dei bastoncini


in una padella tagliamo della cipolla e la facciamo appassire in olio evo


buttiamo nella padella le zucchine e aggiustiamo di sale, magari rosa...


le facciamo cuocere coperte...


mettiamo l'acqua per la pasta con sale q.b., e scoperchiamo le zucchine per farle dorare...


prepariamo delle uova che andremo a sbattere...


 alle quali aggiungiamo un pò di panna


amalgamiano....


versiamo il tutto sulle zucchine...


intanto l'acqua bolle, e versiamo paglia e fieno...


quando la pasta è cotta la versiamo nella padella contenente le zucchine con l'intruglio...

amalgamiano bene, facciamo saltare, aggiustiamo con pecorino e pepe...
...e...
 Buon Appetito

martedì 19 marzo 2013

Zeppole di San Giuseppe 




Ingredienti

500gr.di farina
50gr.di zucchero
100gr.di burro
7 uova
1 pizzico di sale
1 bustina di vanillina pura bertolini
1bustina di zucchero impalpabile vanigliato bertolini
1/2 kg di farina,
olio per friggere.

PREPARAZIONE:

Mettere sul fuoco un tegame con 4 bicchieri di acqua, il burro e un pizzico di sale; non appena si alza l'ebollizione, toglierlo dal fuoco ed aggiungervi la farina fatta cadere a pioggia, mescolando energicamente con un cucchiaio.
Rimettere il composto sul fuoco e continuare a rimestare sino a quando si stacchera' dal fondo e dalla parete del tegame. Lasciare raffreddare ed unire lo zucchero, le uova, la vanillina ed a ultimo il lievito vanigliato, avendo cura di ben amagamarlo. Prelevare una cucchiaiata di pasta ed lavorarla con le mani fino ad ottenere un bastoncino col quale formare una ciambella, continuare fino all'esaurimento dell'impasto. Friggere le zeppole in una padella contenente abbondante olio di arachide caldissimo, quando saranno gonfie e dorate, toglierle e lasciarle sgocciolare su un foglio di carta assorbente. Spolverizzare con lo zucchero impalpabile oppure spolverare di zucchero velo e guarnire con crema pasticcera e un’amarena.

04:07 Passeggiando in frigorifero
Zeppole di San Giuseppe 




Ingredienti

500gr.di farina
50gr.di zucchero
100gr.di burro
7 uova
1 pizzico di sale
1 bustina di vanillina pura bertolini
1bustina di zucchero impalpabile vanigliato bertolini
1/2 kg di farina,
olio per friggere.

PREPARAZIONE:

Mettere sul fuoco un tegame con 4 bicchieri di acqua, il burro e un pizzico di sale; non appena si alza l'ebollizione, toglierlo dal fuoco ed aggiungervi la farina fatta cadere a pioggia, mescolando energicamente con un cucchiaio.
Rimettere il composto sul fuoco e continuare a rimestare sino a quando si stacchera' dal fondo e dalla parete del tegame. Lasciare raffreddare ed unire lo zucchero, le uova, la vanillina ed a ultimo il lievito vanigliato, avendo cura di ben amagamarlo. Prelevare una cucchiaiata di pasta ed lavorarla con le mani fino ad ottenere un bastoncino col quale formare una ciambella, continuare fino all'esaurimento dell'impasto. Friggere le zeppole in una padella contenente abbondante olio di arachide caldissimo, quando saranno gonfie e dorate, toglierle e lasciarle sgocciolare su un foglio di carta assorbente. Spolverizzare con lo zucchero impalpabile oppure spolverare di zucchero velo e guarnire con crema pasticcera e un’amarena.

lunedì 18 marzo 2013

Le origini della festa del papà

La Festa del papà ricorre il 19 Marzo in concomitanza con la Festa di San Giuseppe. Pare che l'usanza ci pervenga dagli Stati Uniti e fu celebrata la prima volta intorno ai primi anni del 1900, quando una giovane donna decise di dedicare un giorno speciale a suo padre. Agli inizi la festa del papà ricorreva nel mese di giugno, in corrispondenza del compleanno del Signor Smart alla quale fu dedicata, poi solamente quando giunse anche in Italia si decise che sarebbe stato più adatta festeggiarla il giorno della Festa di San Giuseppe. In principio nacque come festa nazionale, ma in seguito è stata abrogata anche se continua ad essere un'occasione per le famiglie, e sopratutto per i bambini, di festeggiare i loro papà

23:43 Passeggiando in frigorifero
Le origini della festa del papà

La Festa del papà ricorre il 19 Marzo in concomitanza con la Festa di San Giuseppe. Pare che l'usanza ci pervenga dagli Stati Uniti e fu celebrata la prima volta intorno ai primi anni del 1900, quando una giovane donna decise di dedicare un giorno speciale a suo padre. Agli inizi la festa del papà ricorreva nel mese di giugno, in corrispondenza del compleanno del Signor Smart alla quale fu dedicata, poi solamente quando giunse anche in Italia si decise che sarebbe stato più adatta festeggiarla il giorno della Festa di San Giuseppe. In principio nacque come festa nazionale, ma in seguito è stata abrogata anche se continua ad essere un'occasione per le famiglie, e sopratutto per i bambini, di festeggiare i loro papà

Ho fatto questa bella e buonissssima torta alla frutta, proprio per festeggiare l'evento..

Vi spiego come ho fatto...
ho fatto una pasta frolla, la spiegazione la trovate in
"Scuola di Cucina"


Ho imburrato e infarinato una tortiera per crostata

 

Ho appoggiato la frolla ,che ho steso con il mattarello..



Ho ritagliato l'eccesso, e fatta ben aderire



L'ho infornata per 15 minuti a 200 gradi , a forno statico


..e lasciata raffreddare..


Ho iniziato a preparare la crema pasticcera.
-3 tuorli d'uovo - 3 cucchiai colmi di zuccero - e con lo sbattitore ho iniziato la lavorazione

quando la crema è diventata chiarissima e morbida ho aggiunto mezzo litro di latte


-3 cucchiai di fecola di patate, e ho continuato con lo sbattitore


ho versato il tutto in una pentola...


e sempre mescolando, ho fatto cuocere per 20 minuti circa

l'ho lasciata raffreddare, e nel frattempo ho affettato la frutta, ananas, uva, kiwi, fragole

ho versato la crema, ormai fredda, nel cestino di pasta frolla..
    e infine decorata..
05:20 Passeggiando in frigorifero
Ho fatto questa bella e buonissssima torta alla frutta, proprio per festeggiare l'evento..

Vi spiego come ho fatto...
ho fatto una pasta frolla, la spiegazione la trovate in
"Scuola di Cucina"


Ho imburrato e infarinato una tortiera per crostata

 

Ho appoggiato la frolla ,che ho steso con il mattarello..



Ho ritagliato l'eccesso, e fatta ben aderire



L'ho infornata per 15 minuti a 200 gradi , a forno statico


..e lasciata raffreddare..


Ho iniziato a preparare la crema pasticcera.
-3 tuorli d'uovo - 3 cucchiai colmi di zuccero - e con lo sbattitore ho iniziato la lavorazione

quando la crema è diventata chiarissima e morbida ho aggiunto mezzo litro di latte


-3 cucchiai di fecola di patate, e ho continuato con lo sbattitore


ho versato il tutto in una pentola...


e sempre mescolando, ho fatto cuocere per 20 minuti circa

l'ho lasciata raffreddare, e nel frattempo ho affettato la frutta, ananas, uva, kiwi, fragole

ho versato la crema, ormai fredda, nel cestino di pasta frolla..
    e infine decorata..