mercoledì 30 aprile 2014
lunedì 28 aprile 2014
Preparazione
La ricetta che vi suggeriamo vede come protagoniste le neole, deliziosi dolci abruzzesi che potrete gustare aggiungendo marmellata di ciliegie, nutella o anche del gelato.
INGREDIENTI
4 uova
150 gr di zucchero
1,5 dl di olio extravergine d’oliva delicato
300 gr di farina
½ bustina di lievito per dolci
1 limone non trattato
1 cucchiaio di liquore all’anice
In una ciotola capiente sgusciate le uova intere e sbattetele con lo zucchero, quindi aggiungete prima l’olio e per ultima la farina setacciata con il lievito. Profumate con la scorza grattugiata del limone e con il liquore e amalgamate bene fino ad ottenere una pasta liscia e morbida.
Dopo avere scaldato il vostro ferro per le neole ungetelo con un po’ d’olio e versate un mestolo di composto nella parte centrale. Chiudete delicatamente il ferro e lasciate dorare le cialde.
Procedete fino ad esaurimento dell’impasto ungendo di tanto in tanto il ferro.
Preparazione
La ricetta che vi suggeriamo vede come protagoniste le neole, deliziosi dolci abruzzesi che potrete gustare aggiungendo marmellata di ciliegie, nutella o anche del gelato.
INGREDIENTI
4 uova
150 gr di zucchero
1,5 dl di olio extravergine d’oliva delicato
300 gr di farina
½ bustina di lievito per dolci
1 limone non trattato
1 cucchiaio di liquore all’anice
In una ciotola capiente sgusciate le uova intere e sbattetele con lo zucchero, quindi aggiungete prima l’olio e per ultima la farina setacciata con il lievito. Profumate con la scorza grattugiata del limone e con il liquore e amalgamate bene fino ad ottenere una pasta liscia e morbida.
Dopo avere scaldato il vostro ferro per le neole ungetelo con un po’ d’olio e versate un mestolo di composto nella parte centrale. Chiudete delicatamente il ferro e lasciate dorare le cialde.
Procedete fino ad esaurimento dell’impasto ungendo di tanto in tanto il ferro.
venerdì 18 aprile 2014
Cominciare a tagliare il coniglio partendo dal collo lungo le costole in modo da aprire il coniglio
Qui comincia la parte più delicata dell'operazione disossamento, perchè è molto facile rompere la carne
Spolpare partendo dall'ossicino superiore del dorso, cercare di rasentare il più possibile l'ossicino e non tagliare la carne
Vedete come gli ossicini sono spolpati? Continuare fino a finire di spolpare tutti gli ossicini su un lato
Ecco la foto con tutto un lato disossato, passare quindi a disossare gli ossicini del dorso dall'altra parte
Qui completamente disossati
Qui attenzione!!!! E' la parte più delicata, staccare la spina lentamente cercando il più possibile di rasentare l'osso perchè è molto facile che la carne di apra
A questo punto togliere la spina
A questo punto manca solo disossare le cosce, questa è la parte più facile perchè gli ossi sono più grandi e la carne è maggiore
Cercare di sentire l'osso e tagliare lungo lo stesso ed aprire la carne
Ecco disossata la prima coscia, fare lo stesso con la seconda
Ecco finalmente il coniglio disossato
Cominciare a tagliare il coniglio partendo dal collo lungo le costole in modo da aprire il coniglio
Qui comincia la parte più delicata dell'operazione disossamento, perchè è molto facile rompere la carne
Spolpare partendo dall'ossicino superiore del dorso, cercare di rasentare il più possibile l'ossicino e non tagliare la carne
Vedete come gli ossicini sono spolpati? Continuare fino a finire di spolpare tutti gli ossicini su un lato
Ecco la foto con tutto un lato disossato, passare quindi a disossare gli ossicini del dorso dall'altra parte
Qui completamente disossati
Qui attenzione!!!! E' la parte più delicata, staccare la spina lentamente cercando il più possibile di rasentare l'osso perchè è molto facile che la carne di apra
A questo punto togliere la spina
A questo punto manca solo disossare le cosce, questa è la parte più facile perchè gli ossi sono più grandi e la carne è maggiore
Cercare di sentire l'osso e tagliare lungo lo stesso ed aprire la carne
Ecco disossata la prima coscia, fare lo stesso con la seconda
Ecco finalmente il coniglio disossato
giovedì 17 aprile 2014
L'Italia è piena di storie, anche per Pasqua. Ad esempio la Torta lievitata ai formaggi si consuma in molte zone della Marche la mattina di Pasqua al suono delle campane appena “sciolte” per la Resurrezione.
per 6 PERSONE | esecuzione FACILE | preparazione 30 MIN. |
INGREDIENTI |
- 500 g di farina
- 100 g di burro
- 4 uova
- 120 g di pecorino grattugiato
- 50 g di caciocavallo
- 15 g di lievito di birra
- 2 dl circa di latte
- 50 g d’olio
- sale
L'Italia è piena di storie, anche per Pasqua. Ad esempio la Torta lievitata ai formaggi si consuma in molte zone della Marche la mattina di Pasqua al suono delle campane appena “sciolte” per la Resurrezione.
per 6 PERSONE | esecuzione FACILE | preparazione 30 MIN. |
INGREDIENTI |
- 500 g di farina
- 100 g di burro
- 4 uova
- 120 g di pecorino grattugiato
- 50 g di caciocavallo
- 15 g di lievito di birra
- 2 dl circa di latte
- 50 g d’olio
- sale
mercoledì 16 aprile 2014
La pasta frolla e’ uno degli impasti base della pasticceria. Si compone di pochi ingredienti, che pero’ devono essere utilizzati nelle giuste proporzioni e soprattutto essere di buona qualità per ottenere un risultato soddisfacente.
Solitamente viene utilizzata per la preparazione di crostate, biscotti e pasticcini. .
Gli ingredienti della pasta frolla sono: farina, uova, zucchero, grassi (burro od olio) e aromi (vanillina o scorza di limone grattugiata).
Le dosi da impiegare per fare la pasta frolla si calcolano sulla base della quantità di farina che si utilizza. Il tipo di farina e’ la 0 o la 00, ossia farine dal basso contenuto glutinico.
Il burro. A seconda della friabilità che si vuole ottenere, la quantità di burro potrà variare dal 30% al 70% sul peso della farina. Un buon compromesso sarebbe quello di utilizzarne il 50% (300gr di farina = 150gr di burro). Chiaramente a seconda dell’utilizzo che se ne dovrà fare si deciderà se mettere più o meno burro. Il burro deve essere utilizzato a temperatura ambiente per favorire la giusta amalgama con la farina.
Più burro = maggiore friabilità
Lo zucchero da utilizzare e’ quello semolato e anche in questo caso il peso e’ in funzione della farina utilizzata con percentuali che variano da un minimo del 30% fino a un massimo del 60%.
Maggiore quantità di zucchero = più croccantezza della pasta frolla
Le uova infine possono essere utilizzate intere o il solo tuorlo. La differenza sta sempre nella friabilità che si otterrà . Utilizzando solo i tuorli si agirà sui grassi andando ad ottenere un impasto più friabile, mentre utilizzando anche gli albumi si otterrà un impasto più elastico e croccante.
Si distinguono due metodi di impasto:
1) metodo classico
Si lavora il burro con lo zucchero senza montarlo. Si aggiungono poi le uova una alla volta e successivamente la farina e gli aromi, per poi impastare il tutto con la planetaria con la frusta a gancio.
2) metodo sabbiato
Utilizzando questo metodo si otterrà una frolla non compatta ma, appunto sabbiosa, che sarà caratterizzata da una friabilità nettamente maggiore rispetto al metodo classico.
Si procede facendo la classica fontana sulla spianatoia. Si aggiunge il burro e lo si comincia ad amalgamare alla farina con la punta delle dita, quindi si aggiunge lo zucchero e poi le uova. Per poi impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo e non appiccicoso.
A prescindere dal metodo utilizzato, il passo successivo è quello di avvolgere la pasta formata in un foglio di pellicola e lasciarla a riposare in frigorifero. L’ottimo sarebbe per almeno 3/4 ore, ma se non si ha tutto questo tempo basteranno anche 30 minuti.
Passato il tempo di riposo, si riprende la pasta per rilavorarla qualche minuto con le mani o in planetaria e stenderla con il mattarello sul piano di lavoro.
Per facilitare questa operazione si possono utilizzare due fogli di carta forno che eviteranno che la pasta si appiccichi al piano e al mattarello.
La pasta frolla è pronta per essere utilizzata nel dolce scelto.
La pasta frolla e’ uno degli impasti base della pasticceria. Si compone di pochi ingredienti, che pero’ devono essere utilizzati nelle giuste proporzioni e soprattutto essere di buona qualità per ottenere un risultato soddisfacente.
Solitamente viene utilizzata per la preparazione di crostate, biscotti e pasticcini. .
Gli ingredienti della pasta frolla sono: farina, uova, zucchero, grassi (burro od olio) e aromi (vanillina o scorza di limone grattugiata).
Le dosi da impiegare per fare la pasta frolla si calcolano sulla base della quantità di farina che si utilizza. Il tipo di farina e’ la 0 o la 00, ossia farine dal basso contenuto glutinico.
Il burro. A seconda della friabilità che si vuole ottenere, la quantità di burro potrà variare dal 30% al 70% sul peso della farina. Un buon compromesso sarebbe quello di utilizzarne il 50% (300gr di farina = 150gr di burro). Chiaramente a seconda dell’utilizzo che se ne dovrà fare si deciderà se mettere più o meno burro. Il burro deve essere utilizzato a temperatura ambiente per favorire la giusta amalgama con la farina.
Più burro = maggiore friabilità
Lo zucchero da utilizzare e’ quello semolato e anche in questo caso il peso e’ in funzione della farina utilizzata con percentuali che variano da un minimo del 30% fino a un massimo del 60%.
Maggiore quantità di zucchero = più croccantezza della pasta frolla
Le uova infine possono essere utilizzate intere o il solo tuorlo. La differenza sta sempre nella friabilità che si otterrà . Utilizzando solo i tuorli si agirà sui grassi andando ad ottenere un impasto più friabile, mentre utilizzando anche gli albumi si otterrà un impasto più elastico e croccante.
Si distinguono due metodi di impasto:
1) metodo classico
Si lavora il burro con lo zucchero senza montarlo. Si aggiungono poi le uova una alla volta e successivamente la farina e gli aromi, per poi impastare il tutto con la planetaria con la frusta a gancio.
2) metodo sabbiato
Utilizzando questo metodo si otterrà una frolla non compatta ma, appunto sabbiosa, che sarà caratterizzata da una friabilità nettamente maggiore rispetto al metodo classico.
Si procede facendo la classica fontana sulla spianatoia. Si aggiunge il burro e lo si comincia ad amalgamare alla farina con la punta delle dita, quindi si aggiunge lo zucchero e poi le uova. Per poi impastare fino ad ottenere un impasto omogeneo e non appiccicoso.
A prescindere dal metodo utilizzato, il passo successivo è quello di avvolgere la pasta formata in un foglio di pellicola e lasciarla a riposare in frigorifero. L’ottimo sarebbe per almeno 3/4 ore, ma se non si ha tutto questo tempo basteranno anche 30 minuti.
Passato il tempo di riposo, si riprende la pasta per rilavorarla qualche minuto con le mani o in planetaria e stenderla con il mattarello sul piano di lavoro.
Per facilitare questa operazione si possono utilizzare due fogli di carta forno che eviteranno che la pasta si appiccichi al piano e al mattarello.
La pasta frolla è pronta per essere utilizzata nel dolce scelto.
venerdì 11 aprile 2014
La dieta del gruppo sanguigno
Il dottor Mozzi ci insegna che il cibo ha un potere terapeutico straordinario e che un’alimentazione sana è la prima strategia di salute e di lunga vita.
Se il corpo riceve i principi nutritivi giusti riesce spesso a sgravarsi da disturbi ricorrenti, da malattie croniche, da alterazioni degli esami del sangue: ogni medico è solerte nel consigliare la giusta dieta per il colesterolo alto, per la glicemia alta o per l’ipertensione. Ma la strategia del dottor Mozzi è ancora più accurata poiché definisce una lista di cibi benefici o dannosi per l’individuo in base al gruppo sanguigno di appartenenza.
Prima delle differenziazioni per gruppo, però, il dottore ci offre dei principi generali, adatti a tutti. Innanzitutto pochi o pochissimi latticini, responsabili di molti dolori articolari, e sicuramente poco glutine tanto caro agli italiani e alla dieta mediterranea, ma assolutamente pro-infiammatorio per l’intestino. Per tutti invece è ottima l’acqua e limone al mattino, meglio se tiepida e riscaldata, perché è un citrato e dunque favorisce un PH intestinale corretto. E ora entriamo nel dettaglio del gruppo sanguigno.
Gruppo 0: il grande nemico è il carboidrato, il glutine soprattutto ma anche il mais, e purtroppo le patate. Guerra anche alle lenticchie e ai fagioli, bianchi e rossi, e niente arachidi e olive nere agli aperitivi da sostituire invece con noci e semi di zucca. Il caffè è da evitare. Ottimi invece frutti di mare e pesce azzurro, fegato, sale iodato alle alghe. Zucca e verze a volontà, bresaola graditissima, anche per il dottor Mozzi che la mangia a colazione, visto che appartiene a questo gruppo. È il gruppo che assimila meglio la carne, ma deve evitare quella di maiale, dunque niente affettati suini.
Gruppo A: nemici sono i latticini, dunque latte e formaggio, ma anche il gelato. Le solanacee (patate, pomodori e melanzane) sono tutte da evitare così come l’eccessivo consumo di carne rossa. Questo gruppo dovrebbe eliminare la carne rossa, optando per pesce, pollo e tacchino. Via libera invece a insalate e legumi, la soia è d’oro, il grano saraceno è da preferire al grano turco. Carni bianche e salmone perfetti, anche il merluzzo! Vino rosso e tè verde senza scrupoli, sono anche due meravigliosi antiossidanti.
Gruppo B: dimenticate i crostacei e le afrodisiache ostriche e anche le lenticchie di capodanno. Grano , mais e grano saraceno sono da limitare, per cui questo gruppo deve limitare i primi piatti di “pasta” prediligendo il riso o, ancor meglio, i secondi piatti. Infatti verdure, latticini, uova e carne sono consigliabili, il gruppo B ha la maggior concessione di latticini fra tutti i gruppi (meglio magri e di capra, assolutamente no al gorgonzola e ai fermentati). Ancora uno stop per tutto il pollame, per i carciofi e i rapanelli. I fagioli invece sono stra-consigliati, insieme a tutta la famiglia dei cavoli e delle barbabietole, verdure a foglia verde, broccoli, carote, melanzane, patate, peperoni e verze.
Gruppo AB: carne rossa e burro out of limits, fra le carni bianche tacchino e coniglio vanno benissimo. Riso e fagioli e riso e piselli sono ottimi primi piatti, e a fine pasto il caffè è consigliato! Ottime scelte per la frutta sono ananas e pompelmo, i due frutti che in eccellenza compaiono delle diete ipocaloriche. Questo gruppo va d’accordo con tutta la frutta, ma deve proteggersi da quella secca che occorre evitare. Tofu, ortaggi, pesce, latticini e alghe sono tutti consigliabili, e l’aglio è aggiudicato come soffritto. Gli ortaggi da preferire sono broccoli, cavolfiore, cavolo verde, melanzane, pomodori, ma quelli da evitare sono i carciofi, il mais e i peperoni.
Questo è il canovaccio della dieta da approfondire al meglio con i libri del dottor Mozzi o durante uno dei suoi numerosi incontri italiani (fra cui ai mercatini, dove è rigorosamente presente!) . I consigli dietetici sono comunque sempre da personalizzare e ogni progetto di dieta prolungata dovrebbe essere confrontata con i consigli del proprio medico di riferimento.
Lo schema del dottor Mozzi è molto specifico ma rischia di eliminare alcuni nutrienti per molto tempo, o a favorire categorie specifiche di cibo in alcuni gruppi. Infine, come ultimo neo, non rispetta i principi morali individuali: un vegetariano di gruppo 0 dovrebbe piegarsi alla dieta o alla propria coscienza?
La dieta del gruppo sanguigno
Il dottor Mozzi ci insegna che il cibo ha un potere terapeutico straordinario e che un’alimentazione sana è la prima strategia di salute e di lunga vita.
Se il corpo riceve i principi nutritivi giusti riesce spesso a sgravarsi da disturbi ricorrenti, da malattie croniche, da alterazioni degli esami del sangue: ogni medico è solerte nel consigliare la giusta dieta per il colesterolo alto, per la glicemia alta o per l’ipertensione. Ma la strategia del dottor Mozzi è ancora più accurata poiché definisce una lista di cibi benefici o dannosi per l’individuo in base al gruppo sanguigno di appartenenza.
Prima delle differenziazioni per gruppo, però, il dottore ci offre dei principi generali, adatti a tutti. Innanzitutto pochi o pochissimi latticini, responsabili di molti dolori articolari, e sicuramente poco glutine tanto caro agli italiani e alla dieta mediterranea, ma assolutamente pro-infiammatorio per l’intestino. Per tutti invece è ottima l’acqua e limone al mattino, meglio se tiepida e riscaldata, perché è un citrato e dunque favorisce un PH intestinale corretto. E ora entriamo nel dettaglio del gruppo sanguigno.
Gruppo 0: il grande nemico è il carboidrato, il glutine soprattutto ma anche il mais, e purtroppo le patate. Guerra anche alle lenticchie e ai fagioli, bianchi e rossi, e niente arachidi e olive nere agli aperitivi da sostituire invece con noci e semi di zucca. Il caffè è da evitare. Ottimi invece frutti di mare e pesce azzurro, fegato, sale iodato alle alghe. Zucca e verze a volontà, bresaola graditissima, anche per il dottor Mozzi che la mangia a colazione, visto che appartiene a questo gruppo. È il gruppo che assimila meglio la carne, ma deve evitare quella di maiale, dunque niente affettati suini.
Gruppo A: nemici sono i latticini, dunque latte e formaggio, ma anche il gelato. Le solanacee (patate, pomodori e melanzane) sono tutte da evitare così come l’eccessivo consumo di carne rossa. Questo gruppo dovrebbe eliminare la carne rossa, optando per pesce, pollo e tacchino. Via libera invece a insalate e legumi, la soia è d’oro, il grano saraceno è da preferire al grano turco. Carni bianche e salmone perfetti, anche il merluzzo! Vino rosso e tè verde senza scrupoli, sono anche due meravigliosi antiossidanti.
Gruppo B: dimenticate i crostacei e le afrodisiache ostriche e anche le lenticchie di capodanno. Grano , mais e grano saraceno sono da limitare, per cui questo gruppo deve limitare i primi piatti di “pasta” prediligendo il riso o, ancor meglio, i secondi piatti. Infatti verdure, latticini, uova e carne sono consigliabili, il gruppo B ha la maggior concessione di latticini fra tutti i gruppi (meglio magri e di capra, assolutamente no al gorgonzola e ai fermentati). Ancora uno stop per tutto il pollame, per i carciofi e i rapanelli. I fagioli invece sono stra-consigliati, insieme a tutta la famiglia dei cavoli e delle barbabietole, verdure a foglia verde, broccoli, carote, melanzane, patate, peperoni e verze.
Gruppo AB: carne rossa e burro out of limits, fra le carni bianche tacchino e coniglio vanno benissimo. Riso e fagioli e riso e piselli sono ottimi primi piatti, e a fine pasto il caffè è consigliato! Ottime scelte per la frutta sono ananas e pompelmo, i due frutti che in eccellenza compaiono delle diete ipocaloriche. Questo gruppo va d’accordo con tutta la frutta, ma deve proteggersi da quella secca che occorre evitare. Tofu, ortaggi, pesce, latticini e alghe sono tutti consigliabili, e l’aglio è aggiudicato come soffritto. Gli ortaggi da preferire sono broccoli, cavolfiore, cavolo verde, melanzane, pomodori, ma quelli da evitare sono i carciofi, il mais e i peperoni.
Questo è il canovaccio della dieta da approfondire al meglio con i libri del dottor Mozzi o durante uno dei suoi numerosi incontri italiani (fra cui ai mercatini, dove è rigorosamente presente!) . I consigli dietetici sono comunque sempre da personalizzare e ogni progetto di dieta prolungata dovrebbe essere confrontata con i consigli del proprio medico di riferimento.
Lo schema del dottor Mozzi è molto specifico ma rischia di eliminare alcuni nutrienti per molto tempo, o a favorire categorie specifiche di cibo in alcuni gruppi. Infine, come ultimo neo, non rispetta i principi morali individuali: un vegetariano di gruppo 0 dovrebbe piegarsi alla dieta o alla propria coscienza?
giovedì 10 aprile 2014
450 g di zucchero a velo
6 g di colla di pesce
30 ml d'acqua
60 g di glucosio
10 g di burro
Vaniglia
PROCEDIMENTO
Mettere lo zucchero nella planetaria.
Scaldare (ma non far bollire!) in un pentolino l'acqua e la colla di pesce.
Quando la gelatina è sciolta, toglierla dal fuoco e aggiungere il glucosio e il burro ammorbidito.
Quando tutto è ben sciolto, azionare la planetaria alla velocità minima e versare a filo il composto nello zucchero.
Aggiungere la vaniglia.
Mettere un po' di zucchero a velo sul banco e impastare.
Fare un panetto liscio, avvolgerlo nella pellicola trasparente e lasciare riposare qualche ora.
450 g di zucchero a velo
6 g di colla di pesce
30 ml d'acqua
60 g di glucosio
10 g di burro
Vaniglia
PROCEDIMENTO
Mettere lo zucchero nella planetaria.
Scaldare (ma non far bollire!) in un pentolino l'acqua e la colla di pesce.
Quando la gelatina è sciolta, toglierla dal fuoco e aggiungere il glucosio e il burro ammorbidito.
Quando tutto è ben sciolto, azionare la planetaria alla velocità minima e versare a filo il composto nello zucchero.
Aggiungere la vaniglia.
Mettere un po' di zucchero a velo sul banco e impastare.
Fare un panetto liscio, avvolgerlo nella pellicola trasparente e lasciare riposare qualche ora.